di Massimo Gnagnarini – Unire i puntini.
Trovo disgustoso che la campagna elettorale del Sindaco in carica sia stata improntata al tentativo di screditare il suo diretto concorrente attraverso banali e perniciosi accostamenti con la storia e l’immagine pubblica di un’altra persona terza, ovvero quella del Dott. Stefano Cimicchi già sindaco di Orvieto.
In primo luogo perché Concina , nel rispetto dei ruoli reciproci ha sempre riservato a Giuseppe Germani apprezzamento e la sua stima personale, in secondo luogo perché Concina dovrebbe avere rispetto istituzionale per tutti i suoi predecessori e soprattutto dovrebbe avere rispetto per tutti quegli orvietani che quel lontano e “chiacchierato” sindaco scelsero di votare più volte e a grande maggioranza.
Tu, caro Toni, agli orvietani puoi dire datemi il voto, ma non ti puoi permettere di dirgli che prima avevano sbagliato a votare. Questo no, caro Toni, perché gli orvietani tu non li conosci ancora bene ed è per questo, anche, che stavolta hai già perso.
Lo dico da democristiano anticomunista quale sono stato per tutti gli anni in cui mi sono opposto alle giunte comuniste di Orvieto, comprese quelle di Cimicchi, mentre tu, caro Toni, vivevi la tua vita di successo lontano da Orvieto.
Non voglio fare paragoni tra oggi e ieri , vedo però un enorme squallore almeno di metodo in chi, invece di ringraziare la città intera per la straordinaria e senile esperienza vissuta , arringa contro, alimenta rancori, fomenta divisioni , evoca fantasmi e sguinzaglia i cani .
Di sicuro questo non è il futuro che serve a Orvieto e se non ti avessi conosciuto di persona sembrerebbe tutto questo solo la brama di un vecchio che vuole assicurarsi un’altro giro di giostra.
Tu gran maestro di stile, stavolta, ti sei fatto superare da quattro ragazzotti che, forse, meno colti e non di mondo come te, hanno voluto darti loro una lezione di stile e di bon ton rispettando e tutelando in questa campagna elettorale la tua persona e la tua storia senza rilanciarti quella montagna di schizzi organici forse a te utili elettoralmente, ma che nel contempo di più avrebbero appestato la città.
Una città alta e strana che tu , forse, non conosci ancora troppo bene.