Quando un cittadino o una cittadina in piena coscienza, a volte dopo molte riflessioni e dubbi, arrivano alla decisione di esprimere un voto, in particolar modo in una competizione elettorale che riguarda il governo della propria città per cinque lunghi anni (e Dio sa quanto sono stati lunghi quelli appena trascorsi), compie un atto di responsabilità politica e etica: questo a mio modo di vedere e con una lunga esperienza di vita e di passione civile alle spalle.
Nella scelta non si esprime una visione fideistica o di scelta di campo ideologico che ormai non ci appartiene, ma sicuramente c’è la volontà o l’adesione ad alcune idee di fondo e a progetti che possano delineare un futuro vivibile e una visione della città in tempi in cui tutti sappiamo che senza l’apporto fondamentale delle persone, della loro volontà di espressione, di partecipazione e di aggregazione non si può realizzare nessuna scelta coraggiosa, a fronte anche di una crisi perdurante e mordente.
Questa premessa introduce una riflessione e un’assunzione di parola: chi ha pensato di sostenere una proposta di progetto della città incentrata sulla persona di Laura Ricci non credo che non abbia già espresso una libertà piena e consapevole al primo turno; oggi quindi non è questo in gioco, quanto quale idea può avere il suddetto elettore o elettrice sia di ciò che per il futuro ci aspetta, sia del senso che ha attribuito al voto già espresso. Io personalmente, per quel poco che possa significare, ma credo e spero molti altri e altre come me, l’ho dato nella visione fortemente progressista, innovativa e non neutra (nel senso dell’appartenenza di genere e non solo) che questa donna ha espresso per lungo tempo in questa città e che mi auguro continuerà a esprimere sia culturalmente che politicamente, anche se non mi ritrovo nell’appiattimento che il comunicato stampa della lista Ri-governare Orvieto ha espresso a proposito del ballottaggio.
Non credo nelle equidistanze né nella professione di apoliticità che già di per sé sono implicitamente posizioni politiche, credo che la politica sia una parte nobile della nostra esistenza, da non confondere con le aggregazioni partitiche che mi sembra stiano finalmente mutando o si stiano fluidificando.
Sono una donna elettrice di “sinistra” come appartenenza di storia, di pensiero, ma non iscritta a un partito, sono convinta che solo una forte idealità e una forte presa di coscienza possano permetterci di traghettarci insieme ai nostri figli e nipoti verso un futuro degno delle persone e dell’ambiente in cui vivono. Credo che in questo momento per la nostra città ci siano delle speranze che si possono incarnare nelle persone elette nelle liste a sostegno del candidato sindaco Germani , in particolare in quelle persone nuove, giovani, culturalmente preparate e animate da un entusiasmo di cui più che mai abbiamo bisogno e spero che questa formazione vorrà rispettare, con il suo sindaco, il mandato forte dei cittadini che chiedono condivisione e attiva partecipazione alle scelte per la città e il territorio, per le sue donne, per i suoi anziani, per i suoi preziosi bambini; sono convinta altresì, con forte spirito critico anche rispetto alle discutibili scelte del passato più passato, che ora più che mai sia necessaria una vigilanza continua, un presidio attivo dei cittadini attraverso tutte le forme in cui si ritrovano aggregati e che questo sia un modo concreto per stabilire un rapporto autentico tra governanti e governati .
Penso che sia importante andare a votare, non trascurare in questo momento questo diritto-dovere e sia importante farlo in direzione “ostinata e contraria” a quella di chi in questi ultimi cinque anni ci ha lasciato una città impoverita di strutture, di idee e di speranze.
Questa è la mia libertà di coscienza, mi piace condividerla e chiamare le cose con il loro nome… ma naturalmente è solo un’opinione.