Prosegue il cammino tra Centro e Periferia di questa nona edizione del Festival internazionale di Arte e Fede in programma ad Orvieto fino al 22 giugno p.v.
Domani sera, martedì 10 giugno alle ore 19.00, sarà inaugurata la mostra dal titolo “Stations of the cross”, di Richard J Campbell, uno degli artisti aborigeni più noti in Australia, molto apprezzato per i suoi dipinti spirituali. Si tratta del secondo evento nel calendario del Festival di Arte e Fede.
All’inaugurazione della mostra, che resterà aperta fino al 18 Giugno nella sede di Palazzo dei Sette, prenderà parte S.E. John McCarthy dell’Ambasciata d’Australia presso la Santa Sede.
“L’arte aborigena australiana è la più antica tradizione artistica del mondo – spiega il direttore del Festival Alessandro Lardani – da sempre, espressione culturale e spirituale che riflette la diversità delle tribù, delle lingue e dei paesaggi. Si tratta di un’antica forma di arte che si è riscoperta dopo il 1970, ed è divenuta un movimento artistico unico del XX secolo. Molti aborigeni sono cristiani, e come Campbell sono in grado di integrare, nella loro arte, le tradizioni indigene con quelle cristiane”.
“Questa mostra – prosegue Lardani – testimonia proprio come la spiritualità aborigena possa esprimersi e completarsi attraverso quella cristiana. Ad esempio il Cenacolo di Campbell rispecchia il Corroboree australiano, un raduno sacro dei leader di una tribù indigena in cui si prendono decisioni importanti, anche in situazioni difficili di colonizzazione. Ecco la connessione spirituale della pittura: l’angoscia di Cristo si incarna nelle continue sofferenze dell’oggi”.
“Abbiamo tutti una connessione spirituale, noi siamo tutti fratelli e sorelle, con gli animali, gli alberi, i fiumi e le rocce … siamo tutti uno in Dio” afferma Campbell.
Un significativo inizio per un Festival che ogni anno porta ad Orvieto personaggi illustri, scrittori, critici ed espressione profonda del tema scelto “Un Pane, Un Corpo. Dal centro alle periferie dell’esistenza”.
“Centro e Periferie hanno entrambi sempre bisogno della luce del Vangelo – aggiunge Lardani – e questa IX Edizione del Festival d’Arte e Fede si trasforma in accoglienza e missione, in un abbraccio benedicente a tutti i popoli e a tutte le genti”.
Il prossimo appuntamento nel ricco programma di Arte e Fede, per il ciclo “Periferie .. cinematografiche” è per giovedì 12 giugno alle ore 16.00 con il film documentario “Il pane a Vita” di Stefano Collizzolli. La proiezione della pellicola si terrà nella sala eufonica della biblioteca Fumi ad Orvieto.
Scheda del film:
Il 19 ottobre 2012, il Cotonificio Honegger di Albino chiude. Le operaie reagiscono con un presidio senza però riuscire ad impedire la chiusura delle attività. A fine presidio comincia un lungo inverno, immobile: l’attesa della cassa integrazione, le buste paga a zero euro, una vita che si reinventa e si contrae attorno alla mancanza di denaro e di un’occupazione. Ma la perdita è più vasta di quel che sembra a prima vista. Come la maggioranza delle loro colleghe, Lara, Giovanna e Liliana lavoravano proprio allo stesso modo delle rispettive madri, a volte addirittura alla stessa macchina. Erano convinte di aver trovato nel lavoro “il pane a vita”. Si rendono conto che trovare un altro lavoro, ricostruire l’equilibrio su cui si basava la loro identità, sarà forse impossibile. Che cosa si può immaginare, in un territorio in cui il lavoro è sempre stato centrale, per riempire quel vuoto?
Il Festival è organizzato e promosso dall’Associazione Culturale Iubilarte, in stretta collaborazione con la Diocesi di Orvieto-Todi, con il Comune di Orvieto, il Comune di Bolsena, con il sostegno dell’Opera del Duomo di Orvieto, della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, di Crediumbria Credito Cooperativo, dell’Università di Gordon College, di Vittoria Assicurazioni ed il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, della Fondazione Ente dello Spettacolo, della Provincia di Terni e della Regione dell’Umbria.