Il successo nelle elezioni europee del Partito Democratico guidato da Matteo Renzi è interpretato come un incoraggiamento al giovane uomo di Stato a perseverare nella riforma del nostro sistema democratico. Ma c’è un altro aspetto che credo non vada trascurato: quel voto è un premio elargito a Renzi dal ceto medio anticomunista in segno di riconoscenza per aver messo in condizione di non nuocere gli intellettuali marxisti che circolano ancora nel PD e attorno ad esso. È una vecchia storia. Il marxismo fu una dottrina geniale e affascinante che coinvolse largamente le classi subalterne e parte della borghesia. Operai e contadini affidarono ai partiti marxisti la speranza di condizioni di lavoro più stabili e dignitose. Una parte della borghesia intellettuale vi trovò l’ambiente adatto per coltivare l’utopia della società perfetta. Ma più numerosi e più forti furono, almeno in Italia, gli antimarxisti. Non solo coloro che propendevano, anche se di umili condizioni, alla libertà della privata iniziativa; non solo i proprietari di terreni, fabbricati e denaro che non avevano voglia di mollare i propri beni; non solo i liberali di vario genere che confidavano nella autoregolamentazione del libero mercato; ma anche i politici cattolici che s’impegnarono con successo, promuovendo e attuando riforme di vario genere, a tagliare l’erba sotto i piedi del marxismo dilagante. Si possono ricordare Giorgio La Pira (il cosiddetto sindaco santo) per l’azione tenace contro l’indigenza e la disoccupazione; l’ebreo convertito Adriano Olivetti per le geniali intuizioni e attuazioni in merito alla umanizzazione del lavoro; Alcide De Gasperi per la promozione della piccola proprietà contadina; Amintore Fanfani per la riforma della casa ecc. Cosicché, fino a quando il fallimento dell’Unione Sovietica non ha dimostrato la estrema debolezza del socialismo reale demolendo (i filosofi dicono “falsificando”) la dottrina marxista, l’Italia ha efficacemente retto alla pressione di quell’ideologia. Ma, in vasti strati della popolazione, è rimasta sempre la paura che, dietro alla diga, nuotassero ancora troppi pesci rossi. Fino a che il cattolico Renzi è riuscito a dimostrare di aver messo i pesci rossi sotto controllo. E gli anticomunisti gli hanno dato la medaglia.
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