di Silvio Manglaviti, Orvieto Città del Corpus Domini Collegium
L’auspicio è quello della più ampia partecipazione possibile della cittadinanza tutta, oggi, al convegno “Quale futuro per il Corteo Storico?”, alle ore 18.00 nella Sala dei Quattrocento del Palazzo del Popolo.
Il Corteo Storico di Orvieto è una delle risorse culturali d’eccellenza di cui la nostra amata città può disporre a fini anche promozionali e turistici; premessa e volano pure economico. Perché possa restare tale e davvero puntare efficacemente su questo obiettivo di carattere culturalturistico economico, deve trasformarsi in una struttura funzionale da gestire managerialmente in modo snello e diretto. Ma per questo non può essere abbandonato alla sola buona volontà dei, pur eccezionali, volontari che vi si prodigano facendo salti mortali per garantire, almeno già dallo scorso anno, l’uscita di figuranti non più esclusivamente in occasione del Corpus Domini (nel solco della tradizione per la quale fu creato dalla visione del vescovo Pieri e con l’abnegazione straordinaria, paramilitaresca ma a fini spettacolari, della “Sora Lea”). Il Corteo deve essere finanziato come si confà e come merita. Il carico finanziario deve ricadere anche sugli sponsor (oltre che ovviamente sulla proprietà, che è del Comune di Orvieto): gli imprenditori locali, ma non solo (e qui l’Assessore alla Cultura dovrà fare la propria parte di policy adeguata e necessaria), devono farsi carico per quota parte di questa risorsa, Bene Comune anche loro. La Signora Pacini ha sempre asseverato come il proprio impegno organizzativo e proattivo fosse assoluto nei confronti della sua ‘creatura’, e di come Ella fosse pienamente consapevole e si sentisse doverosamente responsabile di quel carico il cui fine ultimo fosse “FAR SPETTACOLO!”. Parole sue. Dunque, il Corteo esce per fare anche spettacolo. Negli anni è cresciuto. Oggi cerca di riguadagnare il terreno e lo smalto perduto nel corso dei decenni; da quando, nato primo fra realtà di questo tipo, negli anni Cinquanta, in Italia, era di sicuro (ed ancora è) tra i più belli, se non il più bello ancora adesso. Le novità pertanto non possono e non devono spaventarci. Nessuno deve sentirsi spiazzato od offeso per il fatto il Corteo voglia ed abbia già in parte ampliato il proprio campo d’interesse, target e raggio d’azione. Il Corteo, l’Associazione Lea Pacini – per meglio dire –, guardano avanti e oltre. Quale centro operativo e cardine delle feste medioevali, ad esempio (sul tipo delle Gaite di Bevagna, per intenderci). Dalla Palombella alla festa di S. Maria Assunta patrona originaria del Comune orvietano. Il Comitato Scientifico di cui ha voluto dotarsi tre anni orsono, unico Corteo al mondo a possederne uno in pianta stabile, ricerca sulle fonti documentali tutto quanto possa garantire alla spettacolarità un minimo di fondatezza e substrato storici. Quale futuro per il Corteo? Quello che gli Orvietani vorranno riservargli: contribuendo anche alla gestione, all’organizzazione, alla progettazione ed anche finanziariamente associandovisi. Perché il Corteo Storico siamo noi e noi vogliamo fare bella figura, divertirci ed offrire una cosa bella ai turisti che verranno a godersi questa meravigliosa davvero unica città.