Arriva una convenzione tra Regione e Vigili del Fuoco per far fronte alle sempre maggiori infestazioni dei cosiddetti “imenotteri aculeati” e cioè vespe, calabroni ed api, che nel corso degli anni hanno fatto registrare un costante incremento nella nostra regione. La Convenzione è stata approvata dalla Giunte regionale su proposta della Presidente Catiuscia Marini e sarà sottoscritta nei prossimi giorni con il Prefetto di Perugia, Antonio Reppucci, delegato a questo scopo dal Ministero dell’Interno. La necessità di un intervento immediato in questo versante è stato riscontrato sia dai Servizi di Sanità pubblica della Regione che dalle numerose segnalazioni di cittadini pervenute ai vari distaccamenti dei Vigili del Fuoco dell’Umbria. Il fenomeno, secondo l’analisi effettuata dalla Regione è da attribuire, da una parte, allo sviluppo crescente di una edilizia di tipo orizzontale (case per le vacanze, villette a schiera o singole, agriturismi, ecc.) e, dall’altro, a condizioni metereologiche che indubbiamente favoriscono lo sviluppo di colonie di grandi dimensioni.
Oltretutto le punture provocate da vespe, calabroni ed api rappresentano un problema di sanità pubblica in particolar modo per le persone allergiche alle sostanze tossiche trasmesse da questi insetti. In esse, infatti, possono comparire sintomi di intensità e gravità che in alcuni casi comportano pericolo di vita e possono essere causa di morte. Le manifestazioni cliniche vanno dalla reazione locale intensa, con gonfiore di oltre 10 centimetri di diametro intorno alla sede della puntura, che può durare anche oltre le 48 ore, fino ad orticaria che può estendersi a tutto il corpo, con intenso prurito, talora accompagnata anche da gonfiore alle palpebre o alle labbra o alle estremità. In rari casi, le persone punte soffrono di dolori addominali, diarrea e vomito. Per gli allergici possono insorgere gravi sintomi respiratori, quali l’edema della glottide o l’asma bronchiale. In altri, infine, si può avere caduta della pressione arteriosa, con profonda stanchezza, vertigini, annebbiamento della vista, fino ad arrivare al collasso e alla perdita di coscienza. Inoltre, dal punto di vista epidemiologico, nelle regioni con clima caldo-temperato, la percentuale di soggetti che sono stati punti da un Imenottero almeno una volta nella vita è superiore al 90% e che la frequenza delle reazioni allergiche a tipo reazione locale estesa nella popolazione generale varia tra il 2 e il 26% mentre le reazioni sistemiche negli adulti in Europa fanno registrare una prevalenza compresa tra lo 0.3 e il 7,5% e spesso si manifestano con sintomi gravi, soprattutto nelle persone anziane.