La direzione del Festival di Arte e Fede #9 annuncia l’annullamento dell’appuntamento di domani sera – giovedì 19 giugno – con l’intervista di Ivan Maffeis a Domenico Quirico.
Il giornalista de La Stampa ha preso contatti ieri con il direttore Alessandro Lardani annunciando l’impossibilità di essere presente all’appuntamento di domani perché bloccato in Nigeria dove si trova come inviato speciale per il quotidiano La Stampa, ma assicurando la sua presenza ad Orvieto per le prossime edizioni del Festival.
Il giornalista – rimasto prigioniero per cinque mesi – era partito il 9 aprile dell’anno scorso per la Siria, per raccontare la guerra che da oltre due anni dilania il Paese, era stato fermato nel percorso che doveva condurlo da confine con il Libano a Homs e poi a Damasco, per raccontare due volti differenti della guerra. I contatti con la redazione si erano interrotti poco dopo il suo ingresso in Siria. E’ stato rilasciato dopo cinque mesi, il 9 settembre 2013.
La cronaca della sua prigionia l’ha raccontata attraverso le pagine del suo libro “Il Paese del Male – 152 giorni in ostaggio in Siria”.
“Ci dispiace molto dover rinunciare a questo evento – ha commentato il direttore Alessandro Lardani – perché avere tra gli ospiti del festival un testimone laico e reporter di frontiera come Quirico ci avrebbe enormemente arricchito e aiutato a comprendere meglio tutte quelle vicende delle periferie del mondo che non riusciamo a comprendere nella piena verità, né attraverso i sentimenti autentici di coloro che le vivono e le subiscono ogni giorno in prima persona. Capisco però che la vita di un inviato speciale è questa e, anzi, ringrazio per il lavoro e la missione di questi giornalisti che ci raccontano cosa succede oltre confine e ci aprono gli occhi sulle realtà più dure della nostra umanità ferita. La vocazione di questi messaggeri dell’informazione viene prima di ogni nostra iniziativa e della nostra vocazione di operatori culturali. Aspetteremo che Quirico torni a trovarci in una delle prossime edizioni del Festival”.
Chi è Domenico Quirico
62 anni, inviato di guerra, è da molto tempo in prima linea nei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, di cui è un grosso conoscitore e a cui nel 2011 ha dedicato un libro: “Primavera araba“. Nell’agosto 2011 nel tentativo di arrivare a Tripoli, durante la rivolta anti-Gheddafi in Libia, fu rapito insieme con due colleghi del Corriere della Sera e uno di Avvenire. Durante il sequestro fu ucciso il loro autista, i reporter sono stati liberati solo due giorni dopo. Quirico ha seguito tutte le vicende africane degli ultimi vent’anni, dal Ruanda al Congo, alla Somalia. Negli ultimi anni si è dedicato alla guerra in Mali, è stato in Somalia e ora era la quarta volta che si trovava in Siria.
RIMANE CONFERMATA, invece, per il pomeriggio di domani (giovedì 19 giugno alle 16.00) nella sala eufonica della biblioteca Fumi inoltre la proiezione del film “Un Dio Vietato” del regista Pablo Moreno. (E’ necessaria la prenotazione allo: 348 7946373 oppure contattando la Biblioteca di Orvieto 0763/306450).
Scheda Film:
Il film, tratto da una vicenda reale, è ambientato nell’estate del 1936, all’inizio della Guerra Civile spagnola. La casa della Comunità Clarettiana di Barbastro (Huesca) fu assalita il 20 luglio 1936 da miliziani rivoluzionari. Il racconto si concentra sulle ultime settimane della loro vita, dalla prigionia alla fucilazione. Durante questo periodo, i seminaristi e sacerdoti della casa realizzano diversi scritti in cui parlano della loro situazione, dei loro compagni di prigionia, della gente che li vede. Il regista Pablo Moreno parte da questi scritti per realizzare il film. I Martiri di Barbastro sono stati beatificati da Giovanni Paolo II nel 1992.
Ricordiamo che tutti gli eventi nel cartellone del Festival di Arte e Fede sono ad INGRESSO LIBERO.
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