Mancavano da qualche tempo dal palco del Mancinelli e sono tornate, alla grande, giovedì 19 giugno per il saggio di fine anno. Le allieve della Scuola di Danza Perseide di Orvieto, hanno dato vita a un saggio che possiamo definire un vero e proprio spettacolo che ha coinvolto, emozionato, ipnotizzato. Tutte, dalle piccole del primo corso, alle più grandi hanno dato veramente il massimo in una serata importante, dove non era certo facile contenere l’emozione. Le scenografie, le luci e gli effetti digitali hanno proposto un insieme di grande impatto, nel quale le allieve di Perseide si sono mosse con grazia, eleganza e precisione. In scena allestimenti particolari e inusuali: altalene, fondali marini, fuoco, abiti volanti. E poi ancora, bambine che entrano sul palco passando da una porta di un castello digitale, effetti luci, fumo. Ingredienti che normalmente troviamo in spettacoli veri e propri e non in un saggio, e che si sono sapientemente fusi con le capacità delle allieve. Tutte protagoniste, tutte bravissime e concentrate. E non a caso. Un saggio è ciò che si fa durante l’anno di studio, e ricalca l’impegno e la fatica che queste ragazze hanno messo nel prepararlo, guidate dalla professionalità delle proprie insegnanti. Già, le insegnanti: quelle che per mesi ti dicono come fare quel movimento e che ti riprendono se non lo fai esattamente come loro vogliono. Sono quelle che ti chiedono ore di prove estenuanti, anche se la mattina dopo devi andare a scuola e non hai ancora finito i compiti. Sono quelle che ti chiedono di sacrificare il tuo sabato pomeriggio perché vogliono che il tuo balletto sia perfetto. Ma se questo è il risultato di tanto fare, allora alla fine spariscono tensioni e preoccupazioni, ed esci dal teatro con gli occhi che brillano, un sorriso enorme stampato in faccia che dice tutto e la certezza di essere stata pienamente all’altezza. Perché questo è stato sicuramente un saggio più che all’altezza. E dopo alcuni anni che la scuola non si esibiva, tutti erano curiosi di vedere cosa avrebbero potuto realizzare, con la certezza che il risultato è stato di livello superiore, perché dietro c’è tanto studio e una grande professionalità. Perché il massimo non s’improvvisa. E allora facciamo i complimenti alle insegnanti Elisabetta Mancini, Bianca Verdirosi, Susanna Serafini per aver preparato le allieve, e diciamo grazie a tutti quelli che hanno collaborato dietro le quinte, genitori compresi. Riguardo loro, le protagoniste, si dovrebbero citare una ad una perché oltre la preparazione, hanno mostrato di saper gestire la situazione anche in presenza di imprevisti dell’ultimo minuto, che avrebbero potuto influire sul risultato finale. A loro un grandissimo grazie! Fra tutte però credo doveroso citare un nome: Silvia. A lei un pensiero particolare, perché se l’infortunio a inizio saggio l’ha fermata, per tutto il pubblico presente Silvia ha continuato ad essere in scena fino alla fine dello spettacolo. Auguri di pronta guarigione!
…..Credo si tutto qui. Il sipario è ormai chiuso. Si torna a casa, a riposare, forse a sognare il prossimo spettacolo. Il grande Lucio Battisti, fosse stato presente in teatro, avrebbe detto: “ tu chiamale, se vuoi, emozioni….”. (Uno spettatore)