di Giordano Sugaroni
A pochi giorni dal voto totalmente negativo sul Bilancio 2014, i consiglieri di minoranza della Lista Civica al Comune di Acquapendente, diramano un nota fortemente critica in merito allo stato attuale dei progetti amministrativi miranti allo sviluppo dei singoli comparti territoriali. “Abbiamo chiesto”, sottolineano Aldo Bedini, Franco Ferri, Sergio Iacoponi, Alessandro Brenci, “un impegno di riprogrammazione per la Riserva Naturale Monte Rufeno, ma ad oggi nulla si è visto. Assistiamo ad una situazione che ogni giorno diventa sempre più scadente per la gestione della Casa di Riposo San Giuseppe, con un deficit che sta navigando verso i 700.000 €. Con gravi responsabilità di natura vicina al danno erariale. Ma non si vede purtroppo alcuna via d’uscita. Ed ora sono anche arrivate le contravvenzioni dell’Asl. Per non parlare, poi, della situazione dell’Ospedale che continua a perdere giornalmente valenza, personale, e qualità, fino ad arrivare a morte lenta, ma sicura. La gente ha diritto di essere informata e non dover subire una così ingiusta quanto rilevante penalizzazione per il semplice fatto di abitare ad oltre 60 Km da un Ospedale di riferimento, continuando a rischiare la pelle in tutti i casi di emergenza ed urgenza. Si impone una grossa azione da parte di tutti. Noi, come sempre, siamo disponibili: non possiamo rimanere ancora inerti di fronte ad una posizione assurda dell’ancora Commissario Asl ed un quasi sordità della Regione. Bisogna agire subito. La zona industriale non può essere lasciata nel più scandaloso abbandono. La piazza ed i palazzi circonvicini sono sempre più preda naturale dei piccioni, per la lotta contro i quali sono state spese fin troppe parole tutte con esito negativo. Ma la nostra Piazza non può temere nulla, in quanto a danni, attesa la tutela che gli sarà assicurata da una giusta e dovuta sorveglianza da parte della Soprintendenza ai monumenti eccetera. Le proprietà comunali seguono la stessa sorte, e non siamo in grado di avere elementi indispensabili per una azione di valorizzazione / vendita in quanto a distanza di circa due anni dalla nostra richiesta l’Ufficio Tecnico non ha ancora fornito gli elementi richiesti. La strada Cassia è lasciata nel più completo abbandono: le banchine delle strade provinciali sono state quasi tutte sistemate. Solo la Cassia, come sempre, è un serpeto. Quando il buco sul fondo stradale da tempo apertosi poco al di sotto della ex Fornace si sarà ingrandito ancora di più, dovremmo assistere alla interruzione verso Siena, con buona pace della tanto sbandierata Via Francigena. Da ultimo un accenno alle nostre strade interne, che definire da terzo mondo è un offesa per quest’ultimo. Ci è stato detto che saranno riparate con fondi dell’alluvione di prossimo arrivo, anche se eravamo convinti ed ancor oggi più lo siamo che lo stato disastroso delle stesse è solo in minima parte dovuto all’alluvione, bensì al naturale conseguenza di uno stato di abbandono, per superare il quale non si è voluta accogliere la nostra proposta dello scorso anno”.