Riceviamo dal Circolo di Montegabbione del PD e pubblichiamo.
Il titolo con i punti di domanda, apparente refuso, è invece dettato dalla semplice lettura della realtà. Surreale, la sera del 10 giugno, l’esordio all’ombra della torre medievale di Montegabbione, suo strumentale simbolo, della nuova compagine di maggioranza. Irriconoscibile, dopo la lunga campagna tutta “grinta e muscoli” dalla lotta dura contro la Fusione, alle diffuse invettive contro la lista avversaria, il manipolo di 8 indomiti combattenti diventa timidissima maggioranza consiliare, capitanata da un sindaco quasi inconsapevole. Questa compagine, che rappresenta il voto di poco più della metà del Paese, ha concesso ai numerosi cittadini presenti una bella rappresentazione del nulla, offrendo, per contro, numerosi episodi negativi da lasciar basiti. Il sindaco neo “incoronato” ha ceduto fin da subito lo scettro ad uno stupito quanto efficientissimo Segretario comunale che di fatto ha condotto il Consiglio. Già, proprio quel Dr. LEPORE che ha collaborato con l’amministrazione RICCI con grande efficienza, bersagliato un anno fa da coloro che sono oggi maggioranza per presunte irregolarità in un concorso, con tanto di lettera a giornali (con risposta dell’amministrazione) e Procura della Repubblica peraltro cadute nel nulla, oggi cambia da nemico in amico, non solo, ma anche per loro d’incanto si trasforma (per noi lo è sempre stata) in persona integerrima. Il Segretario, preso per mano il sindaco, lo ha guidato ad iniziare il Consiglio ed a nominare vicesindaco e giunta. La vicesindaca, vera veterana del Municipio, lungi dall’essere la più votata, in sorprendente continuità con la giunta Ricci, in una girandola da capogiro è la MARCHINO ! L’accordo “scranno di prestigio” voti alla lista ha funzionato anche ‘stavolta! Peccato che questa “vicesindaca per ogni stagione” abbia portato fedeli elettori di estrema sinistra a votare candidati grillini e di destra. La prova è testimoniata dai recenti articoli comparsi sulla stampa ad opera del coordinatore provinciale di Forza Italia e del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, evidentemente i veri padri putativi della lista RONCELLA. L’altro assessore, sorprendentemente in spregio al volere dei cittadini è il meno votato (3 voti). La maggior parte delle deleghe non è stata assegnata ed ai 2 sono andate solo scuola, sviluppo, LL.PP. e personale. Temiamo che il Segretario dovrà fare un super lavoro. La Consigliera di minoranza SEGHETTA chiedeva di poter intervenire in merito per sottolineare le contraddizioni di queste nomine ma purtroppo l’intervento è stato democraticamente ritenuto “fuori luogo”.
Era stato invece concesso ed ascoltato l’intervento del Consigliere capogruppo di minoranza FABIO FERRALDESCHI che chiedeva la parola per una sorta di dichiarazione programmatica del gruppo di minoranza, messo poi agli atti del Consiglio.
Ferraldeschi richiamava il fatto che nonostante una campagna elettorale impegnata fino all’ultima ora la sua lista se pur per pochi voti non vinceva le elezioni comunali e che, con soli 7 voti in più, i ruoli sarebbero stati perfettamente invertiti.
Di fatto, ha detto il capogruppo, metà Paese o poco più ha scelto chi ha vinto e l’altra metà o poco meno ha scelto chi ha perso, 7 consiglieri a rappresentare meno del 51 per cento dei cittadini, 3 a rappresentare il restante oltre 49%, nessuno potrà mai dimenticare questa situazione uscita dalle urne.
I consiglieri eletti della Lista STORIA E FUTURO lavoreranno su più fronti, con l’ausilio di tutti gli amici che non sono stati eletti:
- la vigilanza sulla correttezza e la trasparenza dell’operato dell’Amministrazione;
- il controllo affinché la maggioranza si ricordi sempre di amministrare tutti i cittadini e mai sia tentata di cedere ad iniziative di parte o compiacenti esclusivamente il suo elettorato.
In più, stante l’esito numerico delle urne, bisognerà svolgere un’attività per far sì che tutte le istanze che nascono dalla metà degli abitanti che ha votato “Storia e Futuro” vengano portate all’attenzione dell’amministrazione con uguale forza rispetto a quelle provenienti da chi ha votato la maggioranza.
In più Ferraldeschi ha dichiarato la volontà di operare, se pur dalla minoranza, per portare in Consiglio Comunale la maggior parte delle proposte che conteneva il PROGETTO DI SVILUPPO contenuto nel programma di lavoro di “Storia e Futuro”, nato e portato avanti da un gruppo di entusiasti giovani, completamente nuovi all’attività amministrativa, integrati da pochi inserimenti di figure esperte, il vero “NUOVO CHE AVANZA”.
Il programma, che è stato chiamato “programma di lavoro” e non “programma elettorale”
è nato da un’analisi attenta dei fabbisogni dei cittadini ed ha individuato risposte fattibili, realizzabili, concrete che, con il lavoro dei 3 Consiglieri di minoranza unito a quello sul territorio e tra la gente dei 7 non eletti, si vuole trasformare in proposte amministrative che verranno chieste di volta in volta al Consiglio di discutere ed eventualmente votare.
“Questa sarà l’interpretazione che daremo di questo nostro ruolo affinché una fetta di popolazione prossima alla metà possa far pesare la propria volontà e non rischi di rimanere inascoltata.” Ha poi concluso Ferraldeschi passando ad una serie di ringraziamenti, non ultimi anche al PD “che, senza nulla chiedere in cambio, ha sostenuto il giovanissimo gruppo di candidati nelle più complicate incombenze della campagna”.
Un momento di tensione ha caratterizzato la brevissima e quasi annoiata descrizione dei punti programmatici dell’amministrazione che il sindaco ha dovuto fare, dopo aver cercato di evitare dicendo che erano esposti nella bacheca dell’albo pretorio e che erano gli stessi del programma elettorale della sua lista.
In seguito alla descrizione si è passati a votare, ma il consigliere di minoranza PISELLI ha chiesto di poter leggere, e mettere agli atti, la seguente dichiarazione:
“Purtroppo il dibattito su questo punto non è possibile in quanto non abbiamo avuto la possibilità di documentarci sull’argomento poiché la documentazione non era disponibile ,ricordiamo che secondo il regolamento del consiglio comunale art. 43 il deposito degli atti è previsto quanto segue:
tutti gli atti relativi agli argomenti iscritti all’ordine del giorno devono essere depositati presso la segreteria comunale od in altro ufficio indicato nell’avviso di convocazione, nel giorno della adunanza e nei tre giorni precedenti…….
ai sensi dell’art 25. del regolamento del consiglio comunale valuteremo l’opportunità di richiedere la convocazione di un consiglio comunale per discutere questi temi.”
Il sindaco, giustificando la mancata pubblicazione degli atti nei 3 giorni precedenti il Consiglio con una poco elegante e gradevole inadempienza di una dipendente del Comune, si scusava e si dichiarava disponibile ad esaminare eventuali richieste nel senso indicato dalla minoranza, faceva procedere alla votazione palese con una sua irrituale alzata di mano accompagnata da un “votiamo “ senza poi svolgere alcuna conta di eventuali contrari o astenuti, fino a quando il Segretario non gli faceva notare che c’erano 3 astenuti, appunto i 3 Consiglieri di minoranza.
Sempre parlando di votazioni, la seduta è poi proseguita con le votazioni per i 3 membri effettivi ed i 3 supplenti della commissione elettorale comunale, votazione segreta.
Anche in questo caso ….. l’improvvisazione ha dominato e mentre i Consiglieri di minoranza, compatti, hanno votato per il collega scelto rispettivamente nelle due volte, la maggioranza per gli effettivi ha nominato 2 Consiglieri con, rispettivamente 3 e 2 voti, mentre ci sono stati 2 voti singoli, per i supplenti, addirittura 2 Consiglieri hanno avuto 2 voti e ben 3, voti singoli.
In entrambe le votazioni quindi il Consigliere di minoranza è risultato il più votato!
Il primo Consiglio è finito così, con una mix di scampanellii, improvvisazione, democrazia violentata, spumante e ….. tanta paura per i prossimi cinque anni.