di Massimo Gnagnarini – Unire i Puntini Orvieto.
Quando gli assessori in carica al bilancio, all’ambiante e alla cultura e turismo di una città come Orvieto si candidano con l’intento di continuare a governare la città e ottengono rispettivamente 40, 12 e 8 voti di preferenza alle elezioni di domenica scorsa, allora appare del tutto evidente che non siamo di fronte a delle semplici debacle personali elettoralistiche,
quando l’Associazione Orvieto Libera, che era stata la musa ispiratrice e macchina elettorale di Toni Concina nel 2009, è ridotta oggi ad esser votata da un numero di persone tutte insieme facilmente contenibili in una piccola sala cinematografica,
…quando ”l’uomo forte” o “granciambellano”, o “braccio destro e sinistro” del sindaco in carica, si candida in solitudine in alternativa al capo senza peraltro riuscire a raggiungere un quorum di voti sufficiente per essere eletto al prossimo consiglio comunale, allora appare del tutto evidente che non siamo di fronte a una semplice e personalistica debacle elettorale,
…quando anche il riconosciuto capo politico della destra cittadina, fondamentale pilastro dell’era conciniana , rischia di non entrare in consiglio comunale nonostante nel 2009 sia risultato il primo degli eletti e il più votato,
…quando succede tutto questo, ed è esattamente ciò che è successo a Orvieto, allora significa che il capo non è stato un buon capo e che suo malgrado è riuscito a distruggere ogni speranza, ogni coesione e ogni futuro di chi gli si era raccolto intorno con tutti i buoni propositi del caso.
Toni Concina è un uomo delizioso, colto, simpatico , ma anche , forse suo malgrado, un potente desertificatore di sogni e di classi dirigenti e di talenti che pure in questi cinque anni numerosi sono entrati e usciti dalla sua corte.
Giuseppe Germani , invece, è un’altra pasta di uomo, pratico , profondo conoscitore del nostro territorio e con una straordinaria capacità di ascolto e di decisione.
Il primo è destinato a cavarsela meglio in un confronto dialettico diretto tra i due, mentre il secondo è destinato a vincere le elezioni.