Un dossier coraggioso e trasparente che ci consente una lettura del fenomeno droga in Umbria nella sua oggettività, senza paure, con l’obiettivo di rappresentare e leggere questa realtà a tutto tondo. È quanto affermato dal rappresentante della Presidenza della Regione Umbria, nel corso della presentazione del dossier “La droga in Umbria”, realizzato dalla Regione Umbria in collaborazione con l’associazione “Libera”, svoltasi il 30 aprile a Perugia, nel Salone d’Onore di palazzo Donini, alla presenza – tra gli altri – di Don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera” che, rivolgendosi proprio alla rappresentante della Regione ha affermato “siate orgogliosi di questo lavoro”.
Questo lavoro, per la rappresentante della Presidenza della Regione, svolto con grande cura scientifica, offre tracce utilissime per leggere il fenomeno droga non solo dal punto di vista dei numeri e del suo risvolto giudiziario, ma soprattutto da quello sociale e culturale. Ciò aiuta e aiuterà a migliorare le azioni che competono alle istituzioni regionali e locali, soprattutto sul fronte della prevenzione.
È anche un dossier, ha rilevato, che racconta una realtà che non ha nulla a che vedere con gli strumentali racconti che sono stati spesso fatti di Perugia e dell’Umbria. Un lavoro a disposizione di tutti, che la Regione auspica che il sistema dei media possa contribuire a far conoscere, rispondendo così anche alla sua funzione pubblica e di una informazione corretta.
Secondo la rappresentante della presidenza della Regione, l’Italia in questi anni ha purtroppo privilegiato un approccio “penale” al fenomeno droga, invece che sociale. E non è un caso se anche in Umbria la popolazione carceraria vede una presenza di tossicodipendenti tra il 60 e 70 per cento. Ma questo fenomeno lo si deve combattere non solo attraverso la repressione, ma anche e soprattutto con politiche sociali adeguate e con azioni di prevenzione.
L’Umbria continuerà a fare la sua parte, magari innovando e migliorando le sue politiche e facendo tesoro proprio da quanto questo dossier racconta, ha detto la rappresentante regionale, facendo sempre conto sulla grande competenza e professionalità di tutti gli operatori, sia quelli del servizio sanitario regionale, sia quelli del mondo dell’associazionismo e del volontariato.