Pinicidio, l’amministrazione comunale chiarisce che è stata costretta ad intervenire a causa della mancata programmazione del verde nei decenni scorsi. Infatti, nella zona in questione, erano state piantate specie quali il Pinus Brutia, dannose al manto stradale e ai marciapiedi per l’invasività delle radicie dannose per la popolazione a causa dell’emissione di pollini particolarmente aggressivi, come risulta da una petizione a firma dei cittadini residenti. A questi problemi si aggiungevano i rischi da processionaria, particolarmente pericolosi per l’uomo e per gli animali domestici. Infine, le piante in questione erano cresciute in modo importante e, per la ben nota fragilità dei rami, rappresentavano un pericolo per uomini e mezzi che transitavano sotto di esse, specialmente in condizioni di neve o vento.
Peraltro, l’amministrazione comunale intendeva sostituire tali alberature con altre meno impattanti, all’interno del progetto di riqualificazione urbana dei quartieri di Orvieto scalo e Ciconia, a valere sulle risorse economiche spettanti al Comune di Orvieto in seguito alle misure di mitigazione ambientale previste dal nuovo piano di ambito, ovvero: oltre un milione e mezzo di euro come è stato comunicato nei giorni scorsi.
Sulle base di queste indicazioni e, in ragione di una prassi consolidata nella Pubblica Amministrazione volta a verificare la congruenza delle scelte, circa sei mesi fa, l’amministrazione comunale chiese un parere esperto agli specialisti della Comunità Montana. Così che, da un sopralluogo congiunto, risultava che nulla ostava alla rimozione della specie arborea in questione, in quanto non tutelata.
Ciononostante, il recente rischio di caduta di alcuni rami ha costretto ad un intervento anticipato rispetto a quanto programmato. Nello stesso tempo, consigliata da esperti del settore, l’Amministrazione comunale ha voluto riqualificare lo spazio di Ciconia per favorire la sostituzione dei Pini con altre specie aventi pollini meno aggressivi di quelli delle conifere, ossia: 2 olmi, 2 olivi, 2 tigli e 3 ciliegi da frutto, questi ultimi anche per favorire il ritorni degli uccellini selvatici nel periodo della produzione fruttifera. Si aggiungono poi una siepe di biancospino lungo il bordo del giardino e 9 gelsomini che andranno a coprire la cabina ENEL, in sostituzione di cipressi non manutenuti.
L’Amministrazione comunale precisa, inoltre, che molte delle piante sono state donate e che il costo aggiuntivo per il Comune di Orvieto è di circa 500 euro. I costi per l’abbattimento e lo smaltimento sono stati pari a zero in quanto i Vigili del Fuoco sono intervenuti per “pubblica e privata incolumità”. Il lavoro di messa a dimora sarà a cura del Centro Servizi Manutentivi del Comune. L’Amministrazione fa presente, inoltre, che non sono stati rinvenuti nidi di cardellini, verzellini e verdoni.
Il Comune di Orvieto precisa infine che l’episodio ha evidenziato la necessità di redigere, preliminarmente ai lavori di riqualificazione urbana dei quartieri Orvieto Scalo e Ciconia, un Regolamento del verde pubblico e privato, da cui far discendere tutti i comportamenti nel settore.
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