“Accolgo con favore la discussione circa il superamento, limitatamente ad alcune strutture, del decreto 80 emanato dall’allora Presidente Polverini”. Il Sindaco di Acquapendente Alberto Bambini scrive così in una lettera al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, in merito alla riorganizzazione della sanità del Lazio e alla trasformazione delle strutture sanitarie oggetto del decreto 80 del 2010.
“Autorevoli dichiarazioni in tal senso sono state fatte dal Ministro Lorenzin riferite a Subiaco, riprese da Lei e poi da altri esponenti delle istituzioni Regionali e Nazionali, i Consiglieri Regionali Riccardo Agostini ed Enrico Panunzi e dall’Onorevole Terrosi. Tutti concordano che per alcuni casi particolari vengano previste deroghe al decreto 80, in modo da dare ai cittadini del Lazio che afferiscono a queste strutture, che si trovano in zone particolari, per distanza dai centri principali, per caratteristiche orografiche, ecc., risposte sanitarie adeguate e gli venga riconosciuto lo stesso diritto alla salute degli altri abitanti del Lazio ovunque essi risiedano.
Finalmente si riapre una discussione, e di questo La ringrazio, su un problema che è stato da subito e più volte evidenziato, da Amministrazioni Locali e cittadini, con manifestazioni, osservazioni agli atti aziendali, ricorsi al TAR e mille altre forme di protesta perché era ed è chiaro l’errore contenuto nel decreto 80. Alcuni territori venivano desertificati dal punto di vista sanitario smantellando le strutture esistenti, venivano tolti servizi e la soluzione prevista era completamente inefficace, aumentava la spesa senza dare risposte adeguate ai cittadini soprattutto per quanto riguarda l’emergenza-urgenza.
Le chiedo quindi di inserire la struttura sanitaria di Acquapendente tra quelle su cui riaprire la discussione per superare le sciagurate indicazioni del decreto 80, avendone la struttura e il territorio che ne afferisce pienamente i requisiti. Infatti Acquapendente, insieme a Subiaco ed Amatrice, faceva parte della proposta di legge di Ospedali Montani fatta precedentemente dalla Regione Lazio, perché territorio montano, con una distanza da Belcolle per alcune zone di 70 km con tempi di percorrenza biblici, popolazione a stragrande maggioranza anziana e zona di confine.
Le chiedo inoltre, nelle more di tale decisione, di sospendere la riorganizzazione della struttura di Acquapendente, che prevede come per altri casi la trasformazione in Casa della Salute che però come abbiamo sempre sostenuto, anche nelle numerose proposte fatte all’Azienda, che questo modello previsto dalla Regione Lazio, se per alcuni aspetti va verso una moderna riorganizzazione della sanità, per Acquapendente lascia irrisolti alcuni problemi, aumentandone le criticità.
Penso alle risposte all’emergenza-urgenza, venute meno dal declassamento del pronto soccorso, ai posti letto per acuti troppo drasticamente ridotti e ad alcune altre problematiche che non trovano soluzione nella riorganizzazione proposta.
Sono fiducioso di un accoglimento della richiesta e dell’istituzione di un tavolo di confronto come da più parti auspicato”.