Pubblico la lettera che segue perché offre la dimensione dell’onestà intellettuale di chi la scrive, non perché senta l’obbligo di una rettifica. Tutta la questione si gioca sul termine “i lavori stanno teminando” . Dichiaro di aver visitato la scuola prima di pubblicare l’intervento di Paggetti, per quanto è possibile, dato che il cantiere è chiuso. Invito tutti i cittadini che vogliono conoscere la verità di farci un salto per rendersi conto di cosa significhi “i lavori stanno terminando” e il perché della preoccupazione del signor Paggetti. I lettori conoscono sia me che Frizza e tanto basta. (Dante Freddi)
Caro Direttore,
ieri, su Orvietosì, l’online da Lei diretto, trovo titolato “Dire la verità, con precisione, è un obbligo per i candidati. Lettera a Frizza aspirante sindaco”. E’ superfluo ricordarLe che tale obbligo vale in primo luogo per i giornalisti, ai quali la deontologia raccomanda di verificare la notizia prima di pubblicarla.
A maggior ragione poi, in un periodo sensibile com’è la campagna elettorale.
Non contento del titolo, nella presentazione della lettera a firma Roberto Paggetti, Lei ritiene che: “Questa è una lettera che non si può ignorare, perché serve per far capire ai candidati sindaco che hanno dei limiti e che non possono permettersi di offrire informazioni evidentemente non vere, svilendo anche il nostro lavoro per informare i cittadini nel modo migliore possibile”.
Ma vengo al merito. Nel confronto 5×5, tra giornalisti e candidati Sindaco, in risposta a Giuseppe Germani, secondo il quale l’Amministrazione comunale si sarebbe dimenticata della ex-scuola di viale I° Maggio, affermo testualmente: “Velocemente, tanto per dare un’informazione. Per la scuola di viale I° Maggio, i lavori stanno terminando. Per cui credo che ha visto un altro film chi mi ha preceduto”. E poi, rivolto a Germani aggiungo “Ti invito a verificare”.
Con tutto il rispetto, analogo invito mi sento di suggerirlo a Lei, caro direttore: verifichi la registrazione del confronto al Palazzo del Popolo, prima di attribuirmi “informazioni evidentemente non vere“. Peraltro, Lei era presente e tra i giornalisti protagonisti dell’evento.
Per sua conoscenza più completa comunque, così che da evitare di “svilire il suo lavoro per informare i cittadini nel modo migliore possibile”, Le comunico che il Comune, sulla ex-scuola, ha già investito 150mila euro e oggi, 20 maggio, scadono i termini per la presentazione di offerte al ribasso per ulteriori due interventi (impianto elettrico e impianto idraulico) di ca. 31mila euro ciascuno; infine un mutuo di 90mila euro è già destinato al completamento dei lavori per tetto e infissi. Altro che caduta nel dimenticatoio, la ex-scuola!
Nell’immobile saranno ospitati la Fondazione “Dopo di noi”, il Centro socio-riabilitativo, l’Albero delle voci per giovani e adulti con disabilità, il Centro per l’autismo infantile, la Teleassistenza, l’albero di Antonia e spazi per il 3° settore.
Pubblicare senza verificare, come vede, espone al rischio di inesattezze e falsità. Ed è, a mio giudizio, un cattivo servizio reso ai lettori del suo giornale: sa troppo di partigianeria. Ma soprattutto è inammissibile in campagna elettorale, in quanto reca un danno d’immagine, morale e materiale al sottoscritto, ai candidati della lista La Mia Orvieto e ai suoi promotori, tale da reclamare le scuse, in attesa di un’eventuale azione di risarcimento.
Ciò che più mi amareggia infine è che un confronto elettorale finora civile e corretto, in questi ultimi giorni venga macchiato da spruzzi di fango. Dobbiamo aspettarci ancora dell’altro?
Tanto dovevo per ristabilire la verità e, nel salutarla con cordialità, mi raccomando: il 25 maggio voti bene e non per “tifo”.
Marco Frizza
Candidato Sindaco al Comune di Orvieto
P.S.
Il sig. Roberto Paggetti, padre di un ragazzo disabile, tra l’altro scrive ” ho rivisto il filmato…“, “..il Sig. Marco Frizza affermava che il nuovo centro diurno di viale 1° Maggio era pronto“, e infine aggiunge “Quello che più mi addolora e mi indigna è che…il presidente del consiglio affermi che la struttura è ultimata, prendendo per i fondelli tutti noi e credo tutti gli orvietani“.
Conosco personalmente Roberto Paggetti con il quale mi sono sentito e chiarito, e mi rifiuto di credere che un padre si presti a strumentalizzare il suo dolore per partigianeria. Con l’occasione, voglio ricordare a tutti, compresi le amazzoni e i fan di Germani che su facebook fanno impazzare la lettera di Paggetti, che se nostro Signore ci ha dotati di due orecchie e di una bocca sola, un motivo deve pur esserci: forse sarà perché conviene ascoltare bene prima di parlare.