Alla vigilia dell’appuntamnento elettorale che prevede il rinnovo dell’amministrazione non solo di Orvieto ma anche di dieci Comuni del Comprensorio, la Cgil – tramite la responsabile della Camera del Lavoro Maria Rita Paggio, la responsabile dello Spi, Lidia Formiconi – mette i principali problemi del territorio sul tappeto. Un implicito appello ad averne cura per chi si candida a governare la città e il territorio.
Sanità. “La riforma non deve ridurre i servizi sul territorio” è questa la linea di principio che detta la Cgil. Ne consegue la necessità di dotare il Santa Maria della Stella delle prerogative dell’emergena urgenza. E di risolvere l’ingolfamento che subisce sempre di più il pronto soccorso, dovendo far fronte anche all’utenza del Viterbese. Una richiesta in questo senso sarebbe l’apertura della Casa della salute. Da tempo, il sindacato fa poi presente anche l’esigenza di un luogo per le cure intermedie che non trovano risposta sul territorio. La Cgil chiede anche i diurni, soluzioni più economiche ma comunque risolutive in molti casi, laddove – come noto – i ricoveri in residenza protetta sono onerosi e gravano sul pubblico e sulle famiglie.
Lavoro. La progressiva perdita dei posti di lavoro non accenna a fermarsi. Il saldo iscrizioni – cessazioni alla Camera di Commercio per il 2013 è stato di – 122 aziende nell’Orvietano. “E’ il dato più negativo di tutta la Provincia – ha osservato la Paggio – e la mortalità delle aziende è conferata anche nel primo trimestre di quest’anno (- 6). Il dato è consolidato negli ultimi tre anni”. Hanno riguardato mille persone, inoltre, le casse in deroga firmate dalla sola Cgil nel 2013. E in agricoltura le giornate lavorate si sono dimezzate, cosa che per certi versi inspiegabile, a giudizio del sindacato. Discorso simile per il Turismo, dove “accanto al lavoro regolare – denuncia la Paggio – c’è tanto grigio e anche del nero. Se questo è un settore che deve essere trainante, occorre cambiare passo”.
Le crisi. L’elenco è lungo. Mentre la Tione (in ballo 20 posti di lavoro, 50 con l’indotto) dovrebbe presentare a breve una proposta da sottoporre al giudice in funzione della richiesta di concordato preventivo in continuità avanzata a febbario, in edilizia, dall’inizio della crisi, si sono persi 800 posti di lavoro. “In tempi non sospetti – dice la Paggio – abbiamo segnalato la necessità di puntare sulla manutenzione del territorio, sul patrimonio scolastico, sul recupero dell’abitato”. Ma la Cgil segnala anche il costante depauperamento del servizio per gli 800 – 1000 pendolari orvietani, lavoratori e studenti. E ovviamente la crisi della manifattura, in molti casi legata alle difficoltà di accesso al credito. Assegnato un ruolo anche alle Fondazioni che, per la Cgil, dovrebbero destinare una parte dei patrimoni a fondi rotativi per il sostegno all’impresa. “Nella piena autonomia del sindacato – è la conclusione della Paggio – parliamo a tutti, nessuno escluso”. E a tutti il sindacato chiede la contrattazione sociale. (S.T.)
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