Riceviamo dalle associazioni Piano Terra e Ginepro e pubblichiamo. Le foto offrono uno spaccato di Orvieto città turistica davvero angosciante, per l’immagine di noi orvietani e della città.
Sabato 10 Maggio si è svolta l’iniziativa Un Mondo solidale senza rifiuti, organizzata dall’Associazione Il Ginepro e dall’Associazione Piano Terra, iniziativa patrocinata da AICA (Associazione Internazionale di Comunicazione Ambientale) per l’adesione alla campagna europea “Let’s clean up day Europe” e dal WFTO (Organizzazione Mondiale Commercio Equo) per l’adesione alla “World Fair Trade Day”. Vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione, quali il Cesvol, la Sezione Soci Coop Paglia-Vulsinea e l’Istituto Comprensivo Muzio Cappelletti, ma soprattutto i numerosi volontari che sono intervenuti ed hanno contribuito a ripulire dai rifiuti diversi luoghi pubblici.
A fronte però di un impegno lodevole dei volontari e di chi ha sostenuto l’iniziativa pur non potendovi partecipare, che ci dà motivi di soddisfazione e di fiducia per migliorare il decoro, la salubrità, la vivibilità e la pulizia di piazze e giardini, dobbiamo denunciare ancora una volta il pessimo stato in cui quest’ultimi insieme ad altre strutture e spazi pubblici si trovano e che di seguito passaremo in rassegna:
Ad Allerona Scalo dove si è svolta la fase mattutina dell’attività, abbiamo trovato i giardini e le aiuole di fronte e nei pressi delle Scuole ricolmi di rifiuti ed erbe spontanee cresciute oltre ogni misura, mentre i giochi e gli scivoli sono in condizioni precarie e pericolose per gli stessi bambini, con parti in legno usurate e piene di schegge. Presso Piazza F.lli Bandiera, la principale del centro abitato, oltre ai rifiuti abbiamo trovato i bagni pubblici malfunzionanti e in condizioni igienico-sanitarie vergognose. Presso il centralissimo Largo Buonarroti, dentro alle siepi che circondano il Monumento ai Caduti abbiamo trovato una miriade di carte, bottiglie e contenitori di vetro, plastica e alluminio; infine presso i giardini pubblici comunali a fianco dell’Asilo comunale e dell’Asilo nido, abbiamo rilevato l’assenza di cestini, se si esclude un portarifiuti in plastica quasi nascosto, dei pozzetti per l’irrigazione aperti e nascosti dall’erba alta, un’illuminazione alquanto fatiscente che comprende persino un lampioncino con la scatola elettrica completamente aperta da cui fuoriescono fili elettrici.
Ad Orvieto, dove si è svolta la seconda e conclusiva parte dell’attività, la situazione non è certo migliore. Siamo intervenuti in pieno centro storico, in Largo Mazzini, che si presenta quasi come un cortile alle spalle di Palazzo del Popolo e della Torre del Moro, e che costituisce anche un collegamento pedonale tra la stessa Piazza del Popolo e Corso Cavour. Più volte siamo intervenuti anche a mezzo stampa per richiedere la riqualificazione da parte dell’amministrazione comunale di Largo Mazzini ma i nostri appelli sono evidentemente finiti a vuoto dato il livello di degrado raggiunto: erbe spontanee mai controllate e cresciute enormemente; aiuole trasformate in una sorta di giungla, ricettacolo di ogni genere di schifezza e rifiuto; la piazza è diventata una gigantesca lettiera per cani con il placido e incivile consenso dei loro padroni al punto da lasciarli defecare difronte agli stessi uffici della Provincia e sul retro della bottega del commercio equo. Tutto questo senza considerare il deplorevole utilizzo della piazza come parcheggio abusivo e per il passaggio di scooter, auto e furgoni, in barba ai divieti di circolazione nelle aree pedonali e quelli per la sosta e la fermata. Una situazione giunta ormai talmente al limite che il giorno successivo alla pulizia, la piazza era nuovamente invasa dalle auto e sull’aiuola principale non c’era più la rosa bianca che ci era stata offerta da una gentile signora e che simbolicamente avevamo trapiantato.
Quello che accade in Largo Mazzini, d’altrocanto, non è solo un caso isolato ma il tangibile segno di un’ormai consolidata prassi che colpisce molti punti della città e della rupe con il degrado e l’inquinamento. E’ cosi anche presso gli accessi dell’Anello della Rupe, in particolare quello di Palazzo Crispo e quello di Porta Vivaria, ma anche lungo la Confaloniera, dove oltre aver trovato e raccolto molti rifiuti, grazie al contributo del gruppo Scout AGESCI di Orvieto, abbiamo rilevato e documentato il completo sfascio e abbandono dei bagni pubblici.
In conclusione crediamo fermamente che questo stato di cose, divenuto ormai inaccettabile, debba essere affrontato con decisione da parte degli organi istituzionali e che debbano essere adottate azione e misure che puntino indiscutibilmente alla riqualificazione urbana di ogni spazio, luogo ed elemento della città.
Crediamo che le piazze debbano ritornare ai cittadini come luoghi di scambio, di relazione, di socialità, di gioco, di benessere collettivo, di costruzione di vera cittadinanza. L’esempio più immediato è dato proprio da un luogo marginale ma ugualmente di pregio, come Largo Mazzini, che vorremmo vedere valorizzato per attività sociali, artistiche e culturali e per lo sviluppo, la promozione e la diffusione delle filiere corte e delle varie forme di micro-economia, ecologiche e solidali.
Stiamo lavorando e pianificando da tempo in questa direzione e nei prossimi mesi promuoveremo e avvieremo, insieme ad altri soggetti dell’economia solidale, nuovi progetti ed idee anche per dare ulteriori stimoli alle istituzioni e alla cittadinanza: temi, idee e progetti concreti da mettere sui tavoli dell’agenda politica locale e che chiedono e chiederanno l’attenzione dei futuri amministratori.