Finalmente! In un articolo appena apparso in uno spazio elettorale di Orvietosì, ma comunque sempre presa di posizione è, Germani ha parlato del possibile utilizzo della Piave come una delle importanti problematiche sollevate “nel corso della settimana”. E ne ha parlato anche in termini che si avvicinano a un possibile percorso nuovo e positivo. E certamente non a causa, sempre nell’ultima settimana, della proposta di controparte per un possibile utilizzo come campus o come outlet.
In attesa di un confronto pubblico proprio monotematico e realmente incisivo (che tra l’altro potrà spostare non pochi voti….) mi limito telegraficamente ad alcune osservazioni.
Riga 3. Non si tratta tanto di proporre un “modello”, altrimenti ricominciamo a ideologizzare, una specie di sacro testo d’avanguardia sull’utilizzo delle aree dismesse. In questo genere di cose il giudizio è storico, dopo che le cose sono state iniziate e hanno avuto un certo successo. Prima, facciamo; dopo, eventualmente passeremo alla Storia.
Riga 14 “Ma è anche, in parte, la nostra risposta sull’utilizzo della ex caserma Piave…” L’”in parte” è giustamente e soavemente “totus politicus”. In poche parole è anche un messaggio, che l’elettorato può saper raccogliere, se seguito da “fatti” già in questi prossimi ultimi quindici giorni.
Riga 24 “…noi offriremo la location e altri metteranno il capitale”.
Mettiamo che io non sappia l’inglese, come tanti elettori. Qui però ci sono arrivato e traduco: location = spazi interni della caserma. Almeno in campagna elettorale, meglio parlare in italiano se si può e se si vuole.
“Altri metteranno il capitale”???!!! Ma cos’è, il famoso libro? A parte gli scherzi, dato che non è la prima volta che speranzosamente lo si dice e propone, ancora si parla di qualcuno che viene e mette capitali?! Ma stiamo sulla luna? E questo sarebbe il nuovo “modello” di 22 righe fa’?
E poi, “Questo è il modello; cosa farne lo dirà il mercato”!!!, con le righe di “rinuncia” successive.
Caro Germani, ti appresti a diventare un pubblico ufficiale quale è un sindaco, e soprattutto avendo una precisa storia politica alle spalle, e per un argomento così importante, per cui la scelta di cosa fare influirà profondamente nei prossimi anni sull’economia, e non solo, della città, ti appresti a farti dettar legge dal “mercato”, tu che sei “di sinistra”!….
Comunque, è importante che tu abbia rotto il silenzio, ed è già “sostanza”, ma soltanto tanto per cominciare. Te ne do atto, e spero che nei prossimi giorni una visione più attuale possa saltar fuori.
Avendo tempo, chi vuole può andarsi a rileggere i miei articoli usciti tra Novembre e Gennaio, dove lo spirito della mia proposta è un po’ diverso da ciò che tu proponi, e in sintesi fa di “questo” Comune, e perciò non un modello come un calco per altri, l’ente istituzionale realmente protagonista per “la qualificazione della contemporaneità” della città.
In attesa della solita stantia “presentazione dei candidati”, che mi sembra tanto il ballo delle debuttanti, un diretto scambio di opinioni potrebbe essere utile.
Magari seguito da una partita a calciobalilla…Ma lì sono imbattibile, provare per credere.