L’M5s di Orvieto, dicono loro stessi, “nasce da un gruppo di attivisti del MoVimento 5 Stelle Orvietano su iniziativa di Silvio Torre, imprenditore orvietano d’origine partenopea.”
Strana definizione, quella che Torre dà di sé. Tradisce quasi l’angoscia di certificare una “orvietanità” d’annata dunque rispettabile. In realtà nel gennaio 2013 – lo so perché si faceva raccolta firme per l’M5s – non aveva nemmeno la residenza. Al più tardi era arrivato in città nel 2011. Come se essere semplicemente un napoletano da poco trasferitosi ad Orvieto sia meno blasonato, mah. Andiamo all’oggi: la lista che ha presentato per queste comunali il nostro promotore, lo sanno tutti, vede candidata a sindaco sua moglie (se lo faceva uno del Pd o Concina o altri lui avrebbe strepitato come un ossesso sulla “vecchia politica”) , e al Consiglio comunale anche suo fratello. Insomma una lista veramente a km zero. Immagino le accese discussioni politiche per la scelta di Lucia Vergaglia, i lunghi, estenuanti tavoli di confronto con i cittadini orvietani per arrivarci.
Sia come sia oggi è davvero una lista battagliera, tant’è che dichiarano: “più spendi più ti rimborsano (non vale per noi che abbiamo già firmato per rifiutare i rimborsi, ovviamente)”. In un altro articolo infatti, in cui dileggiava altri candidati a sindaco, ribadiva che la vittoria della moglie Vergaglia non avrebbe fatto spendere ai cittadini il denaro dei famigerati rimborsi. Peccato che i rimborsi elettorali per le amministrative non siano previsti. Ineffabile onestà a Stelle: non-prendono quello che non-c’è.
In ciò il movimento della ditta Grillo-Casaleggio, col suo non-statuto, è certo meglio piazzato di altri. Forse è questa la ragione della baldanzosa rivendicazione di come la lista 5 Stelle di Orvieto sia stata l’unica in città a presenziare le comunicazioni prefettizie sulle regole elettorali in apertura di campagna. Erano gli unici a non conoscerle, probabilmente. Sono andati a scuola, bravi.
Ma no, che dico, sto disinformando: in verità hanno presentato e discusso delle loro proposte e la prefettura le avrebbe “accolte”. Aspettiamo con ansia il comunicato ufficiale che riferirà le fondamentali, rivoluzionarie nuove normative dovute all’intervento decisivo di Torre e la moglie alla conferenza prefettizia. Nel frattempo, ad Orvieto, il 5Stelle, è impegnato a denunciare i “brogli” con cui altre liste avrebbero preso firme spacciandosi per 5 Stelle. Un cartone animato politico che ovviamente non va oltre la patetica lamentala ad uso elettoralistico, nella quale ci si guarda bene di indicare chi, dove, come, perché sarebbe lui ad essere denunciato per diffamazione. Nel pressapochismo seriale di Torre e del suo 5Stelle certificato (nessuno gli contesta di essere oggi il Vero 5Stelle orvietano, il vero rappresentante di quel para-fascismo in versione scientology che è oggi il grillismo), è però fondamentale la creazione dell’immagine di un subdolo nemico che con mezzi illegali gli strappa firme, voti, iscritti.
In effetti dal suo punto di vista ne ha ben donde, per accreditare alla sua lista cucinata in salotto un’immagine di gruppo di cittadini ed attivisti. Il Meet-up da lui fondato solo nel marzo 2013 (dopo le elezioni, a proposito di chi salta sul carro dei vincitori) ha 25 iscritti. Il primo, storico Meet-up 5stelle di Orvieto (fondato nel lontano 2008), quel Territori Orvietani di cui dichiarava “ l’assoluta inconsistenza della compagine (..)praticamente assente sul territorio”, ne aveva oltre cento: uno era lui! E’ anche normale, comprensibile, nel profilo paranoide e reazionario del grillismo attuale, che si veda negli attivisti che hanno polemicamente da parecchio tempo abbandonato il movimento 5 stelle, dei “traditori della causa”. Anzi la denuncia patologica è funzionale. Si spera che la sindrome del tradimento possa portare qualche istanza di legittimazione in più. Purtroppo però è inchiodato al vero: la misera realtà del 5Stelle orvietano è tutta sua, nessuno si spaccia per tale, nessuno gliela contesta. Chiudiamo sul programma, che il 5 Stelle Orvietano denuncia venga “saccheggiato dal copia incolla” degli altri : decine e decine di punti adattabili a tutto (a qualsiasi comune, o forse persino al governo del globo) che in poche sentenze danno soluzione a tutto. Una mitragliata di slogan, un vangelo dei desiderata in formato twetter.
E comunque copia/incollato dai blog aziendali di riferimento: aprono il blog e gli danno fiato.
Però Torre una mossa/proposta politica originale, tutta sua, ce l’ha, e giustamente si pèrita di segnalarla a tutti. Ci ricorda che è fondamentale votare per la sua lista e per sua moglie perché non è una lista civica, ma ha “rapporti diretti” con cittadini portavoce eletti negli organismi legislativi nazionali.
Insomma avete capito: “A Roma i’ teng’ ’ o’ parlamentare…”