La comunità martana è nel vivo della suggestiva Festa della Madonna Ss.ma del Monte, o delle Passate, che si celebra ogni anno il 14 maggio. A chi si trovi a passare in questi giorni per il paesino sulle rive del lago di Bolsena, non sarà difficile ascoltare canti e inni in onore della Madonna provenienti dai magazzini in cui i Passanti, vale a dire gli uomini che sfileranno nel Corteo durante la manifestazione, sono alle prese con la costruzione delle “Fontane”. Il giorno della festa, su questi caratteristici carri, così chiamati perché spesso arricchiti da zampilli d’acqua, trasportati a spalla o trainati, vengono portati al Santuario della Madonna del Monte le primizie del lavoro dei partecipanti al Corteo: pesci, frutta, verdure, ortaggi, tutto ciò che di più bello e importante si è ottenuto con tanta fatica viene lasciato sull’altare in segno di ringraziamento e devozione alla Madonna, in un tripudio di colori e canti difficilmente spiegabile a parole. Una tradizione, quella della Festa delle Passate, che si rinnova ogni anno da secoli e che, dalle 9 del mattino del 14 maggio, vede sfilare il Corteo storico composto dalle antiche categorie di lavoratori – Casenghi, Bifolchi, Villani e Pescatori – secondo un lungo e tradizionale percorso che dalle rive del lago attraversa tutto il paese e termina presso la Chiesa del Monte. È qui che la festa raggiunge il suo apice emotivo con le “Passate”, vale a dire i tre giri del Santuario che compie ogni categoria, entrando dalla porta principale, finemente addobbata dalla popolazione, attraversando il presbiterio e uscendo dal convento attiguo alla Chiesa. Al termine del terzo giro ad ogni Passante viene data la tipica ciambella, dono che nei secoli ha sostituito il tradizionale banchetto offerto ai partecipanti al Corteo.
I festeggiamenti per la popolazione iniziano già dalle quattro del mattino, quando il tamburino, con il suo incessante rullo, saluta l’alba e dà la sveglia al paese accompagnato da spari e mortaretti e dalle campane della Collegiata che suonano a festa. Il corteo che lo segue, composto dai Passanti, inizia a muoversi inneggiando a Maria e alternando ad antichi inni mariani il tradizionale grido “Evviva Maria! Sia lodato il Santissimo Sacramento! Evviva la Madonna Santissima del Monte! Evviva Gesù e Maria!”.
Da sempre oggetto di studi da parte di antropologi e ricercatori provenienti da tutta Italia, che ancora oggi continuano a studiarne le origini incerte, la manifestazione quest’anno vedrà la presenza, sin dalle fasi iniziali della sua preparazione, di un gruppo di antropologi dell’Università “La Sapienza” di Roma. Coordinati dalla Prof.ssa Alessandra Broccolini, seguiranno un gruppo di lavoro locale in un “laboratorio” di formazione e riflessione finalizzato alla sperimentazione di un “inventario partecipato” della festa, nell’ambito delle azioni di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dopo la ratifica italiana della Convenzione Unesco 2003, che faccia da base per una riflessione locale sulla manifestazione ed eventualmente orientato ad avviare un percorso di candidatura. Il progetto dell’Università romana, uno dei primi ad essere attivato nel nostro Paese, è coordinato dalla già citata prof.ssa Alessandra Broccolini e dal prof. Vincenzo Padiglione e coinvolge la festa della Madonna SS.ma del Monte di Marta e quella di S. Domenico di Cocullo. Oltre alla coordinatrice, sono già presenti in loco gli antropologi Katia Ballacchino, Elena Sinibaldi e Marco d’Aureli, tra l’altro direttore di due musei etnografici locali, quello di Latera e quello di Cellere. Al di là degli incontri con il gruppo di lavoro, già consistente e aperto a tutti i cittadini interessati, sono previsti alcuni appuntamenti pubblici volti a condividere e ad implementare i riscontri ottenuti con il resto della cittadinanza. Il primo di tali incontri, dal titolo “La Festa delle Passate come patrimonio culturale immateriale”, si terrà sabato 17 maggio presso i locali dell’oratorio di Marta alle ore 17.