di Giordano Sugaroni
La Diocesi di Acquapendente (Vescovo attuale Fabio Fabene sottosegretario del Sinodo dei Vescovi) che festeggerà domenica 13 aprile il Cardinale Pietro Parolin indicata nella versione latina come “Diocesis Aquaependensis” è attualmente una sede soppressa della Chiesa cattolica seppur annoverata fra le sedi vescovili titolari della Chiesa Cattolica. Fu eretta il 13 Settembre 1649 da Papa Innocenzo X° con la bolla “In supremo militantis” a seguito della soppressione della Diocesi di Castro e del trasferimento dei diritti episcopali dall’antica sede di Castro ad Acquapendente contestualmente sottratta alla Diocesi di Orvieto. Il territorio comprendeva originariamente tutto l’ex ducato di Castro: Ischia di Castro, Farnese, Manciano, Capalbio, Canino, Cellere e Pianiano. Nell’Aprile del 1785 la diocesi ottenne le parrocchie di Proceno ed Onano in cambio di Manciano e Capalbio cedute alla diocesi si Soana. Primo Vescovo fù Pompeo Mignucci, già Vescovo di Ragusa in Dalmazia, che consacrà la nuova cattedrale nel 1654. Il 14 Giugno 1951 Luigi Boccadoro fu nominato Vescovo di Acquapendente e di Montefiascone, unendo così in persona episcopi le due sedi. L’8 Giugno 1970 lo stesso Vescovo fù nominato anche Vescovo di Viterbo e Tuscania ed Abate di San Martino al Cimino: in questo modo nella persona dello stesso Vescovo furono unite tutte le sedi episcopali dell’Alto Lazio. La diocesì fù soppressa da Papa Giovanni Paolo II il 27 Marzo 1986 con la bolla “Qui non sine” ed il suo territorio fù aggregato alla Diocesi di Viterbo. Dal 16 Febbraio 1991 è annoverata fra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica.