Il Pd si indigna per dover subire la pratica di discutere un ordine del giorno posto come integrazione all’ultimo momento, con i documenti consegnati soltanto il giorno prima e esce dall’aula consiliare.
“Neanche alla fine della legislatura l’Amministrazione Concina si smentisce continuando a perpetrare un metodo di scarsa partecipazione e di totale mancanza di rispetto delle istituzioni.
Nonostante il gruppo del PD abbia in questi anni più volte ammonito l’Amministrazione sull’inopportunità di ricorrere all’integrazione dell’ordine del giorno anche nell’ultimo Consiglio comunale si è proceduto con questa prassi rispetto ad un atto fondamentale come la variante al Piano Regolatore presentata il martedì per l’approvazione nel Consiglio Comunale di mercoledì 9 con l’aggravante che il Consiglio si era già riunito anche lunedì 7.”
“Il gesto eclatante del nostro gruppo-continua il gruppo consiliare del PD- ha voluto dimostrare l’inaccettabilità di un metodo arrogante della maggioranza che condanniamo fermamente rispetto ad un atto che per altro è in una fase di adozione e concluderà il suo percorso in un altra consiliatura”.
Questo “colpo di teatro”, come le bolla Stefano Olimpieri, ha sollecitato il solito pistolotto storico del capogruppo PdL, che finalmente trova un’identità viva e si firma Aggregazione per Orvieto, che, partendo “ab ovo”, traccia la storia del quinquennio e attacca il comportamento dei consiglieri democratici.
“Forse perché erano rimasti solo in 4 rispetto ai 10 del 2009, forse perché mancava anche il capo gruppo (quando si parla di urbanistica manca spesso),-conclude Olimpieri- forse perché non avevano argomenti, sta di fatto che se ne sono andati lasciando completamente vuoti i banchi della minoranza. Siamo certi che questo comportamento potrà essere venduto agli ultras della curva PD per raccattare qualche voto; ma siamo altrettanto certi che non si scappa dalla dialettica (anche aspra e dura) e chi fugge dal confronto dimostra di non avere argomenti e di avere paura. Buone elezioni a tutti”.