Il prossimo 25 maggio si terranno sia le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Orvieto sia le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Ci si può astenere, non ritirando la scheda, per le elezioni comunali, e votare per le elezioni europee. Nel primo caso si può anche annullare la scheda o lasciarla bianca.
Io mi asterrò dal voto per le elezioni comunali mentre voterò con forte convinzione alle elezioni europee la lista del Pd di Renzi.
La mia astensione per quanto concerne le elezioni comunali deriva dal fatto che considero inadeguati a svolgere l’incarico di sindaco di Orvieto i due principali candidati che si confronteranno e cioè Giuseppe Germani per il centrosinistra e Toni Concina per il centrodestra. Tale mia valutazione l’ho ampiamente già motivata in precedenti note (chi ancora non conoscesse la mia valutazione può esaminarla leggendo qui http://pborrello.wordpress.com/2014/03/28/sel-di-orvieto-ha-fatto-il-doppio-o-il-triplo-gioco-o-ha-giocato/ o qui http://pborrello.wordpress.com/2014/02/17/scopetti-che-fai-mi-cacci/ o infine qui http://pborrello.wordpress.com/2014/02/10/no-alle-primarie-del-pd-di-orvieto-si-a-una-lista-civica/).
Preciso che le motivazioni che mi spingono a non votare né Germani né Concina sono motivazioni di natura politica e non ci sono affatto ragioni di natura personale, nei confronti dei questi due canditati, che mi hanno convinto a non votarli. E pertanto non posso che inviare ad entrambi un sincero “in bocca al lupo” per la loro competizione elettorale. Per onestà, comunque devo aggiungere che Peppe Germani, per i miei gusti, è troppo bello, troppo elegante (io da anni non indosso più giacca e cravatta, avessero almeno candidato Galanello…) ed inoltre Toni Concina somiglia troppo a mio nonno, più o meno la stessa età, hanno lavorato entrambi nel settore delle comunicazioni con un ruolo un po’ differente, però mio nonno non ha mai pensato di candidarsi a sindaco.
Del resto non è stato possibile dare vita alla lista civica con candidato a sindaco Fabrizio Cortoni, lista che insieme ad altri ho tentato di promuovere, in seguito alla decisione di Sel di non sostenerla più ovviamente d’intesa con alcuni “dirigenti” del Pd di Orvieto. Altrimenti avrei votato per Fabrizio.
Si dovrebbero presentare altre due candidate a sindaco, se le liste a cui fanno riferimento riusciranno a raggiungere le circa 200 firme necessarie, ma che non potrò proprio votare essendo sostenute direttamente o indirettamente dal Movimento 5 Stelle, da ex aderenti a questo movimento e da Rifondazione Comunista, soggetti politici di cui non condivido per nulla i programmi a livello nazionale che inevitabilmente influenzeranno anche quelli locali.
Non posso che rilevare poi che c’è astensione e astensione. Ci si può astenere dal voto per disinteresse completo per la politica oppure ci può essere un’astensione ragionata e motivata. La mia astensione assume le caratteristiche della seconda. Peraltro è la prima volta dal 1975 che mi astengo in una elezione.
Mi sembra opportuno aggiungere che, come in altri territori, i cittadini orvietani hanno un po’ il ceto politico-amministrativo che si meritano, nel senso che le responsabilità per il verificarsi di politiche ed interventi non adeguati alle necessità non possono essere attribuite esclusivamente ai rappresentanti dei partiti e agli amministratori. Ma parte di queste responsabilità devono essere attribuite ai cittadini orvietani, spesso molto critici, talvolta giustamente e talvolta no, poco propositivi e comunque poco disponibili ad impegnarsi in prima persona per tentare di cambiare la situazione esistente, e quindi a “metterci la faccia”.
Dopo aver riferito della mia scelta di non votare alle comunali – ovviamente invito coloro che leggeranno questo scritto a fare altrettanto o almeno a votare scheda bianca o ad annullarla – passo rapidamente ad altro.
Innanzitutto intendo comunicare che questa è la mia ultima nota riguardante vicende politiche e non di natura locale. Questa mia decisione dipende da diversi motivi, uno dei quali è rappresentato dalle accuse, non vere ma che vorrei smentire anche con tale decisione, rappresentate dal mio presunto eccesso di protagonismo e dalla mia presunta volontà di criticare tutto e tutti. Forse, molti o pochi chissà, saranno contenti di questa mia decisione, e perché non accontentarli?
Poi, in riferimento all’invito rivoltomi da alcuni di dimettermi dal Pd, preciso che io attenderò che qualcuno mi porti la tessera per il 2014, come avveniva una volta mentre adesso spesso la tessera del Pd di Orvieto occorre andare a cercarla con molto impegno e non sempre la si trova. E se nessuno vorrà consegnarmela, me ne farò una ragione anche perché sempre di più il Pd di Renzi sarà un partito di elettori più che di iscritti e perché il Pd di Orvieto sta diventando un club molto esclusivo – sono solo circa 300 gli iscritti nel nostro comune – come i Lions e il Rotary e a me i club esclusivi non sono mai piaciuti. Peraltro non è detto che nel 2014 ci siano più, a livello nazionale, le tessere del Pd.
Inoltre aggiungo, in riferimento ad alcune critiche indirizzatemi dagli ormai “famosi” ragazzi di Sel, che io non ho mai messo in discussione la possibilità di Sel di non sostenere la lista capeggiata da Cortoni, ho censurato invece il comportamento ondivago di questo partito e la decisione definitiva avvenuta troppo tardi per poter dare vita ad una lista civica potenzialmente maggioritaria, quale quella che volevamo proporre agli orvietani, tanto tardi da ipotizzare – e chi pensa male spesso ha ragione come sosteneva Andreotti – che i tempi siano stati scelti proprio per boicottare questa lista civica che, evidentemente, preoccupava molti.
Infine, rispondendo ancora una volta a coloro che mi hanno un po’ provocato invitandomi a candidarmi alle primarie del Pd o alle elezioni comunali, come candidato a sindaco, rilevo che io mi sono candidato a sindaco ma non ho riscontrato i consensi necessari per poter essere un candidato vincente, e per questo motivo ho desistito, forse perché sono poco “cool” (utilizzo questo termine per verificare se i ragazzi di Sel non sono bravi anche in inglese oltre che in matematica…) e troppo “divisivo”.
Termino, sottoponendo a chi vorrà leggere ancora questo mio scritto, alcune mie brevi considerazioni circa i programmi che i vari candidati a sindaco presenteranno.
Sarebbe auspicabile, secondo il mio modesto parere, che:
1) priorità assoluta dovrebbe essere attribuita ai problemi di bilancio del Comune di Orvieto i quali non sono stati affatto risolti (infatti il “pareggio” di bilancio è stato ottenuto principalmente tramite una crescita eccessiva delle entrate tributarie e tramite una riduzione eccessiva delle spese tranne quelle per il rimborso dei finanziamenti in corso); tali problemi difficilmente potranno essere risolti solamente tramite una crescita delle entrate non tributarie, crescita spesso non ben specificata e spesso di difficile realizzazione in quanto è molto complesso se non impossibile gestire all’interno della struttura comunale alcuni servizi che da tempo sono gestiti da soggetti esterni; quei problemi dovrebbero essere affrontati procedendo rapidamente alla vendita dell’area dell’ex caserma Piave per ridurre considerevolmente l’indebitamento del Comune e così anche le spese per il rimborso dei finanziamenti in corso (in attesa della vendita occorre verificare con attenzione la possibilità di procedere ad una operazione di cartolarizzazione che consentirebbe di disporre in tempi brevi delle risorse finanziarie necessarie per la riduzione dell’indebitamento e di conseguenza sarebbe da superare l’ipotesi di utilizzare da parte della società di gestione del risparmio dell’agenzia del Demanio, alla quale è stata affidata la valorizzazione di quell’area, lo strumento della “concessione di valorizzazione” che, tra l’altro, non favorirebbe l’individuazione di potenziali soggetti che intendano investire fondi consistenti in quell’area); alla soluzione dei problemi di bilancio dovrebbe contribuire una profonda riorganizzazione della struttura amministrativa comunale, finalizzata inoltre ad ottenere un incremento dell’efficienza del personale, tramite un’analisi approfondita da un lato dei servizi che tale struttura dovrà erogare nei prossimi anni dall’altro dei carichi di lavoro che contraddistinguono attualmente i dipendenti, anche per valorizzare le proprie competenze tramite un’adeguata attività formativa, che preveda inoltre l’istituzione di nuovi uffici (ad esempio organizzazione e metodi, controllo di gestione, studi e ricerche)
2) priorità assoluta dovrebbe essere attribuita alla realizzazione di una vera e propria vertenza nei confronti della Regione dell’Umbria affinché con i suoi interventi in vari settori siano tenute in maggiore considerazione le esigenze di Orvieto (anche una vertenza con Trenitalia sarebbe auspicabile per migliorare sensibilmente i collegamenti ferroviari tra Orvieto e Roma)
3) priorità assoluta dovrebbe essere attribuita all’attuazione di interventi rivolti a sviluppare la partecipazione effettiva dei cittadini alle decisioni del Comune, per contribuire a ridurre anche ad Orvieto il crescente divario tra cittadini e istituzioni
4) priorità dovrebbe essere attribuita alla volontà di mettere fine alla cosiddetta “urbanistica contrattata” – perseguendo come esclusivo obiettivo l’interesse generale e non l’interesse di singoli imprese edili e di singoli proprietari di terreni – non procedendo per un periodo piuttosto lungo ad alcuna espansione edilizia favorendo invece la ristrutturazione di edifici già esistenti
5) priorità dovrebbe essere attribuita alla richiesta di un maggiore e diverso intervento finanziario nel territorio comunale da parte della fondazione della Cassa di Risparmio di Orvieto e da parte della Cassa di Risparmio di Orvieto S.p.A., rivolto principalmente allo sviluppo economico locale
6) piena consapevolezza si dovrebbe avere, nelle relazioni con soggetti economici e non locali, del fatto che il rapporto tra depositi bancari – forma peraltro tradizionale di investimento finanziario – e popolazione risulta ancora molto, troppo, elevato, nel comune di Orvieto – il più alto in Umbria dopo quello che si verifica nel comune di Perugia -, fatto che induce a ritenere che una volta per tutte una parte dei risparmiatori dovrebbe preferire agli investimenti finanziari gli investimenti produttivi, eventualmente attuati da soggetti imprenditoriali non locali
7) piena consapevolezza si dovrebbe avere, nelle relazioni con i commercianti, del fatto che, di nuovo, come dimostra un recente studio dell’Agenzia Umbria Ricerche, il territorio orvietano è contraddistinto da una eccessiva presenza di esercizi commerciali rispetto alla popolazione, la più elevata in Umbria
Ho preso in esame solo alcuni temi programmatici, quelli che considero più importanti o che conosco meglio.
E ora? Mi sto impegnando – già ho partecipato ad alcune riunioni a Perugia, insieme a “Ciuenlai” – a verificare la possibilità di dare vita ad un’associazione che punti anche a presentare una lista civica di centrosinistra alle prossime elezioni regionali che si terranno nel 2015. Io insisto…