Archiviata la perfetta preparazione logistica curata dalle unità operative del Comune di Acquapendente e dai volontari della Parrocchia del Santo Sepolcro, Acquapendente ha potuto festeggiare in solenne pompa magna la presenza del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di sua Santità Papa Francesco. Febbrile attesa per l’arrivo della personalità ecclesiastica nata il 17 Gennaio 1955 fina dalle prime ore della mattina. Quando i fedeli prendevano parte numerosi alle cerimonie religiose officiate presso il Monastero di Santa Chiara e le Frazioni di Trevinano e Torre Alfina. Raccogliendo l’invito del Parroco Don Enrico Castauro e del vice Don Vincenzo di pregare con ancora più devozione Nostro Signore e la Vergine Maria affinchè protegga ed indichi la strada giusta al Cardinale vicentino nel ricoprire l’altissimo ruolo assegnatoli dal Santo Padre. A partire dalle ore 15.00 la centralissima Piazza Girolamo Fabrizio nella quale erano state predisposte per l’occasione circa 1.000 sedie iniziava ad essere affollata di fedeli. Con primissime file riservate a portatori di handicap. Alle ore 16.00 l’arrivo del Cardinale, che veniva accolto dalle autorità civili. Il Sindaco Alberto Bambini, i consiglieri di maggioranza e minoranza comunale, le autorità politiche regionali, provinciali e militari, si stringevano attorno a lui al momento della consegna della cittadinanza onoraria. “A partire dal 17 Agosto 2009”, sottolinea il primo cittadino, “giornata in cui è stato nominato arcivescovo titolare di Acquapendente, l’attuale Cardinale Parolin ha lavorato incessantemente per il nostro piccolo centro, dando lustro al territorio ed alle numerose iniziative”. Nel ringraziare il Cardinale Parolin “passa ufficialmente il testimone arcivescovile” a Monsignor Fabio Fabene augurandogli “che la fresca nomina le permetta di seguire nel suo mandato le tre caratteristiche cristiane della regalità (governare cioè servire la comunità diocesana aquesiana come il primo dei servitori del popolo di Dio e quindi del regno di Dio), profezia (insegnare come maestro nella fede del popolo aquesiano di Dio a lui affidato insegnando con autorità la dottrina rilevata da Dio) ed il sacerdozio (il santificare lo stesso popolo presedendo la celebrazione dei sacramenti. Strumento di Dio per la santificazione del popolo stesso)”. Nell’invitare i fedeli a pregare con ancora più devozione in vista della imminente Santa Pasqua, il Cardinale presenta brevemente le “basi” del suo nuovo incarico di Segretario di Stato di Sua Santità : “Mi rendo conto che si tratta di un servizio molto impegnativo, di un servizio molto esigente e pieno di responsabilità. Ma soprattutto mi piace concentrarmi sull’aspetto dell’essere appassionato, in questa nuova stagione della Chiesa inaugurata dal pontificato di Papa Francesco. Che si pone come obiettivo la trasformazione missionaria della stessa. Una Chiesa in uscita, come dice il Pontefice. Una chiesa in stato permanente di missione.”Stupenda ed indimenticabile per pathos la solenne Pontificale. Alla presenza del Vescovo Lorenzo Chiarinelli e di numerose autorità ecclesiastiche trova profondità e correlazione il concetto di maestosità della parola di Cristo. Per la gioia delle associazione cristiane operanti nel territorio aquesiano, della delegazione di Viterbo dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Sotto la statua della Madonna del Fiore collocata per l’occasione in Piazza Girolamo Fabrizio attorniata da una rappresentanza di figuranti e sbandieratori del Corteo Storico cittadino, il Parroco Don Enrico Castauro trova occasione dopo le ore 18.00 per commentare lo storico evento : “La vita di un paese”, sottolinea, “è scandita da tanti eventi come questo. Che il tempo, con il suo inesorabile trascorrere, trasforma in storia. Ricordi che fanno parte del patrimonio di intere generazioni. Con qualcosa di prezioso e unico come questo, la nostra Parrocchia ha voluto inaugurare i festeggiamenti per gli 850 anni del miracolo della Madonna del Fiore. Che avranno il loro culmine nel 2016. Ma soprattutto gettato le basi per una Parrocchia che, parafrasando Papa Giovanni Paolo II° “diventi la sorgente del villaggio dove tutti possono attingere acqua fresca e non essere un pozzo vecchio di acqua stagnante, riserva di pochi”.
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