di Pier Luigi Leoni
Nonostante la crisi economica, a Orvieto i prezzi delle case hanno avuto una leggera flessione, ma non sono crollati. Non solo perché si tratta di una cittadina prestigiosa e attraente, ma soprattutto perché i risparmiosi orvietani, a detta di chi lavora nella banche, possiedono ancora molto denaro depositato e possono permettersi il lusso di lasciare inutilizzate molte case e di sostenere l’onere delle crescenti tasse.
In ogni modo la razionalità economica non collima con l’abitudine di costruire più case di quante servissero, come è avvenuto in Orvieto, di costruirle più grandi del necessario e quindi più costose da mantenere, di acquistare case a prezzo di pesanti sacrifici decennali e ventennali per il rimborso dei mutui. Si tratta di un evidente condizionamento culturale che non può sopravvivere alla depressione economica e alla calante speranza di nuovi miracoli. Ma soprattutto non può sopravvivere alla tecnologia delle case prefabbricate che sta crescendo in America e che ci arriverà presto attraverso la Cina. In pratica, già si costruiscono oggi moduli abitativi molto più razionali e confortevoli delle case in muratura, che hanno prezzi tre o quattro volte inferiori a quelli delle case tradizionali. Case che si possono poggiare su spazi attrezzati e che si possono spostare su altri spazi. L’unica difficoltà è dovuta ai piani regolatori e ai regolamenti edilizi, che sono calibrati sulla mentalità corrente e quindi non agevolano tali soluzioni.
Ho l’impressione che le antiche case di tufo, che ci sembrano belle perché sono belle, ma che sono scomode e costose da mantenere, saranno conservate come monumenti e mostrate a pagamento ai turisti, che le case moderne in muratura saranno via via demolite per far dimenticare un’epoca di follia, e le case prefabbricate e tecnologiche spopoleranno. Del resto gli antenati etruschi abitavano nelle capanne e il tufo lo usavano da morti. Di quella civiltà andiamo orgogliosi, chissà quanto i nostri successori potranno andare orgogliosi di quella che stiamo vivendo e che sta declinando.