ORVIETO – Hanno assaltato un portavalori, rapinando 37mila euro. Ma non l’hanno fatta franca. Sono finiti in manette con l’accusa di rapina a mano armata e la refurtiva è stata interamente recuperata. Si tratta di tre pugliesi trentenni (un quarto si è dato alla fuga), tutti con precedenti.
L’operazione è stata portata a termine in maniera fulminea grazie alla collaborazione tra Questura e Stradali di Orvieto e Roma nord. La rapina è avvenuta ieri mattina intorno alle 9 sulla Teverina nei pressi di Orvieto. Il portavolori è stato prima disarmato e poi minacciato con la pistola perché consegnasse il prelievo effettuato da poco presso una vicina filiale Mps.
E’ stato lui stesso, dopo la rapina, a dare l’allarme al 113, allarme che la Questura ha diramato a tutte le forze dell’ordine compresa la Stradale vista la vicinanza con l’A1. Gli agenti di Orvieto, in contemporanea, hanno trovato l’auto con cui era stato commesso il colpo – un’Alfa 156 con targa contraffatta – in fiamme sotto ad un cavalcavia poco distante da Orvieto in direzione sud.
Testimoni hanno confermato di aver visto delle persone lasciare frettolosamente l’auto per fuggire a bordo di una Passat. A quel punto le ricerche sono state diramate subito verso sud con l’ausilio delle pattuglie di Roma nord che alla fine hanno bloccato il commando all’uscita di Ponzano Romano. Nell’auto giubbotti, guanti, sacchi di nylon, un fucile e due pistole (tra cui quella del portavalori) e i 37mila euro del bottino.