Nell’ambito della rassegna di teatro contemporaneo VISIONI DI FUTURO, domenica 9 marzo alle ore 17 al Teatro Mancinelli di Orvieto arriva lo spettacolo ALICEe il palcoscenico si trasforma in un mondo “a testa in giù”, dove i personaggi della fantasia di Lewis Carroll, dal Cappellaio Matto alla Regina di Cuori, dal Bruco al Cerbiatto – riletti in chiave pop e visionaria – animano il mondo delle Meraviglie.
Presentato dall’Associazione Culturale Arte e Spettacolo Domovoj, è uno spettacolo immaginifico ed esistenzialista, alla Sartre, che porta la firma dell’estroso regista MATTEO TARASCO – tra i più stimati dai critici – e che vede ROMINA MONDELLO straordinaria interprete di una Alice dei nostri tempi: non più una ragazzina persa nella sua immaginazione, come da piccoli molti di noi l’hanno conosciuta e amata, bensì una persona profonda che però cura la sua malattia dell’anima in un manicomio vittoriano. Coprotagonista di Eva contro Eva in scena al Mancinelli nel novembre del 2012 e nota al grande pubblico grazie a fiction come La Piovra 7, R.I.S. Delitti imperfetti e a film come Palermo-Milano solo andata, la Mondello sarà affiancata in scena da Salvatore Rancatore, Giulia Galiani e Odette Piscitelli nei panni di diversi personaggi.
La storia viene ambientata, in chiave dark, nel manicomio di Wonderland, una vecchia stanza abbandonata, un fetido rimasuglio dell’epoca vittoriana che lo spettatore scruterà attraverso il pavimento sfondato del piano superiore, in una prospettiva distorta: la parete di fondo della scena è il pavimento della stanza. Questa vecchia stanza, retaggio di memorie, è al contempo luogo dove il male di vivere fa risuonare le proprie urla, il regno di una creatura speciale che vede al di là delle cose che si vedono.
Un viaggio entusiasmante nella nostra interiorità, in un momento collettivo in cui il teatro si fa specchio e immagine stessa del proprio io dissociato e scomposto, spaventato dalla realtà, che trova come unica soluzione il rifugio nell’immaginazione, il luogo-non luogo in cui tutto può accadere e in effetti tutto accade, tra strani personaggi e paesaggi colorati che certo esulano dal grigiore di un manicomio ottocentesco.
“Alice – si legge nelle note di regia – è sorella di Amleto, il primo che ci spinge ad andare oltre, oltre lo specchio, il primo che alla richiesta di vestirsi in nero, in segno di lutto, dibatte sul sembrare e sull’essere. Ma anche una Alice che parla ai reclusi, ai perdenti, per ricordarci di cogliere la grande ricchezza che può derivare dalla sconfitta o da chi è sconfitto e lasciato ai margini della società. Mettere in scena Alice, capolavoro della letteratura inglese dell’Ottocento, vuole essere un tentativo di raccontare l’odierno spaesamento quotidiano di una generazione incompresa, un tentativo per riacquistare, attraverso la fascinazione del palcoscenico, i valori della parola poetica”.
Ingresso euro 15, Ridotto euro 10.
Per ulteriori informazioni www.teatromancinelli.com tel. 0763.340493