L’assessore al Turismo Marco Marino replica a proposito del costituendo “PARCO DEL POZZO” dove verrà trasferito il servizio di informazione e accoglienza turistica.
L’Assessore al Turismo Marco Marino chiarisce le motivazioni per cui si intende spostare la sede dell’attuale IAT di piazza Duomo al fine di creare un vero centro di informazione ed accoglienza turistica.
“Se non si fa chiarezza sulla differenza tra informazione ed accoglienza – afferma – difficilmente si potrà uscire dal chiacchiericcio cittadino viziato dalle imminenti esigenze elettorali. Eppure sarebbe necessario non passare sopra alle vere esigenze della città solo per privilegiare la propria parte politica, ma collaborare per la crescita collettiva.
L’informazione viaggia oggi attraverso strumenti informatici che raggiungono chi si accinge ad intraprendere un viaggio direttamente a casa o, nel peggiore o migliore che dir si voglia dei casi, presso l’agenzia di fiducia che orienta ed organizza il fruitore.
L’informazione che può essere data in un punto di arrivo è quella che può essere fornita da qualsiasi commerciante di piazza del duomo o del centro storico. Potrei portare esempi vissuti quando, non ancora assessore, stazionai per molte ore sul divano della nostra azienda di turismo per capire le modalità informative e capii pertanto che le domande più frequenti riguardavano esigenze corporali o individuazioni delle più vicine farmacie.
Il resto dell’encomiabile lavoro svolto da chi opera all’interno degli uffici di piazza del Duomo, elaborazione di dati statistici, elenco delle manifestazioni del territorio eccetera, può essere eseguito in qualsiasi altro ufficio del Comune.
L’accoglienza invece si qualifica con i servizi che possono essere messi a disposizione del turista. Dato per noto che il cento per cento dei turisti che raggiungono Orvieto con il treno o con i bus hanno il primo impatto con la città a piazza Cahen e che la quasi totalità di coloro che provengono dall’autostrada transitano in accesso dalla stessa piazza ed escono invece da via della cava dopo aver inquinato con i loro mezzi gran parte della città, già orientarli agli ampi parcheggi coperti e scoperti in quel lato di Orvieto sarebbe una prima misura di salvaguardia del centro storico e l’inizio di un processo di pedonalizzazione non punitivo per i residenti”.
“La creazione del Parco del Pozzo di San Patrizio – prosegue – va incontro all’esigenza di migliorare l’accoglienza con le modalità più volte esposte che forse a causa della distanza non sono state sentite nella vicina Castel Viscardo, strano perché più volte urlate da chi come me ha sempre sostenuto che la permanenza del turista in Orvieto può passare solo attraverso una valorizzazione delle emergenze territoriali, quali appunto le Fornaci di Castello, la Scarzuola, le Tane del Diavolo, il Piccolo Teatro di Montegiove, la Selva di Meana, il Parco del PAAO e tutte le altre che volutamente non cito.
Il Parco del Pozzo che comprende il tempio del Belvedere, la fortezza dell’Albornoz e la zona dei cosiddetti ‘alberi belli’, dovrà gestire l’accoglienza attraverso un’area picnic attrezzata adatta soprattutto per le gite scolastiche, un’altra area dove intrattenere con animazioni e giochi i bambini lasciati da quei genitori che vorranno visitare Orvieto più liberi; questa iniziativa l’ho confrontata con i tour operator francesi in visita ieri nella nostra città che l’hanno accolta con entusiasmo. Il tempio del Belvedere sarà un palcoscenico naturale per concerti all’aperto e piccole rappresentazioni teatrali soprattutto serali. Dal parco ci si potrà inoltrare nella città anche noleggiando bici elettriche e potrà essere istituito un punto di raccolta guidato alla scoperta di quel magnifico percorso dell’anello della rupe da percorrere o per intero, o fino alla risalita con ascensore o scale mobili del foro boario, oppure fino a prendere il percorso di quel tratto tra la via Teutonica e la Francigena che porta da Orvieto a Bolsena”.
“Poche città in Italia – conclude – possono avere a disposizione una struttura così ricca ed attrattiva per accogliere ed informare il turista: non realizzarla per infognarsi in sterili polemiche elettorali dannose per la città ed utili solo per qualche articolo di giornale quando mancano notizie più importanti, sarebbe colpevole e sciocco.
Anticipo quelli che proveranno a dire che questo è il libro dei sogni, dicendo che i fondi necessari sono già a disposizione e che si tratta di partire con i bandi opportuni.
L’Amministrazione presente lascerà a se stessa o a chiunque altro un patrimonio progettuale importante per la valorizzazione turistica del comprensorio orvietano”.