Riceviamo da Federico Sbarra, a nome “di un gruppo di genitori che si sono spontaneamente riuniti per avere chiarimenti circa la possibile riduzione dell’orario scolastico. Non abbiamo certezze ma più di un’apprensione. Infatti senza alcuna informazione e condivisione potrebbe essere adottata una “riforma” peggiorativa della qualità formativa della nostra scuola. Pensiamo che sia una maldestra applicazione della “spending review” o peggio una inopportuna concessione a modelli culturali di disimpegno formativo. Per questo abbiamo deciso di scrivere la lettera aperta che trova in allegato.
Egr. prof. Mario Gaudino
Dirigente Ist. Comprens.
Orvieto-Montecchio
e p.c.
Egr. dott.ssa Roberta Tardani
Assessore all’Istruzione pubblica e
Servizi scolastici
Comune di Orvieto
Egregio Dirigente,
Le scrivo in rappresentanza di un gruppo di genitori di bambini e ragazzi frequentanti la scuola elementare e media dell’Istituto Comprensoriale da Lei diretto.
Ci risulta che si starebbero facendo le ultime verifiche in vista della “compressione” della settimana scolastica dalle attuali sei giornate a cinque. Ci sfuggono invece le ragioni di questa riforma dell’organizzazione didattica che consideriamo impoverisca il diritto allo studio dei nostri figli.
Infatti non c’è stata nessuna informazione sulla ridefinizione dei contenuti e dei metodi del Patto formativo attualmente in vigore, né alcun confronto pubblico sulla efficacia e appropriatezza della settimana corta nel nostro contesto sociale, né una valutazione di impatto sulle soglie di attenzione e sui conseguenti comportamenti in classe e livelli di profitto dei nostri ragazzi. Neppure si sono considerate le complicazioni del sistema logistico dei trasporti.
Invece si considera “oggettivo” il dato di un sondaggio risultante da un questionario approssimativo ed approssimativamente somministrato; e lo stesso sondaggio, fatto senza nessuna informazione previa della popolazione, si travisa come referendum/plebiscito.
Allo stato delle cose La invitiamo a sospendere ogni decisione eventualmente in corso circa la compressione della settimana scolastica e a rendere pubbliche le ragioni, le modifiche metodologico-formative, e gli effetti, della compressione della settimana scolastica. Vorremmo che si possa aprire il confronto tra le varie componenti della scuola al fine di adottare il modello organizzativo più efficace ed appropriato dal punto di vista pedagogico e confacente alla nostra realtà sociale.
In attesa di cortese riscontro,
distinti saluti