In merito alla lettera aperta che il presidente del comitato degli alluvionati di Orvieto, Fabrizio Cortoni, aveva inviato alla stampa lo scorso 17 febbraio, trasmettiamo la risposta della presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini.
“Nella lettera aperta del sig. Fabrizio Cortoni si evidenzia la necessità dell’impegno della politica rispetto alla situazione delle imprese colpite dall’alluvione del novembre 2012.
L’impegno della politica, dei parlamentari umbri della regione e mio personale per il supporto alle imprese ed ai cittadini danneggiati dall’alluvione ritengo sia espresso nei fatti e nella concretezza delle misure che sono state adottate nell’immediatezza e nei mesi successivi dagli eventi del novembre 2012.
La gravità dei danni subiti, in particolare dalle imprese, ci ha indotto fin da subito ad attivare iniziative sul versante dell’accesso al credito con l’innalzamento della percentuale di garanzia rilasciabile sui fondi di garanzia regionali, l’azzeramento delle commissioni di garanzia, l’attivazione di accordi con le principali banche per la messa a disposizione di risorse finanziarie volte a favorire la ripartenza delle attività produttive; interventi questi che rappresentano solo una parte di quelli messi in campo dalla regione.
Altrettanto impegno non ci risulta essere stato profuso da altri soggetti che pure avrebbero potuto attivare iniziative significative sul territorio”.
“In parallelo, prosegue la nota della presidente Marini, il lavoro di sensibilizzazione ha consentito di ottenere dal governo nazionale risorse significative con la legge di stabilità per il 2013 che sono state ripartite con il successivo decreto del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 marzo 2013, a favore delle regioni interessate prevedendo altresì la destinazione a favore degli interventi dei privati nel limite del 25% delle assegnazioni per la Regione Umbria, fermo restando quanto previsto nella legge di stabilità che aveva definito come ammissibili i soli interventi in conto capitale.
Quanto ai contenuti del bando che vengono asseriti errati così non è. A partire dalla questione delle scorte.
Infatti com’è noto e più volte riaffermato e comunicato prima dell’emanazione del bando, le scorte non potevano essere ammesse e la stessa disciplina è stata applicata dalla Regione Toscana. In questo senso però l’impegno della regione è stato e rimane quello di sottoporre al Governo e al Parlamento l’esigenza di estendere le previsioni inserite al comma 346 della legge di stabilità per il 2014 relativamente alle scorte anche all’Umbria, in questo parificando il trattamento dei cittadini umbri e toscani a quello di altri cittadini toscani e marchigiani interessati da eventi alluvionali del 2011 e 2013.
Penso sia altresì necessario effettuare precisazioni con riferimento anche ad altre fattispecie definite come non ammissibili nello stesso articolo.
In primo luogo gli investimenti effettuati tramite leasing sono esplicitamente ammessi dal bando di concorso.
Per quanto riguarda invece i finanziamenti ammessi con patto di riservato dominio, valgono le medesime regole che presidiano le procedure pubbliche per cui è possibile l’erogazione del contributo in presenza di fatture quietanzate e della disponibilità del bene in capo al beneficiario del contributo.
Con riferimento agli automezzi danneggiati e che si asserisce siano stati rottamati all’estero, la documentazione formalizzata dei richiedenti i contributi ha rappresentato contratti di vendita dei suddetti automezzi e non di rottamazione.
Per quanto riguarda l’anticipazione del contributo ricordo che lo stesso è liquidabile in unica soluzione a consuntivo, ovvero con un anticipo sulla base delle fatture pagata ovvero per il 90% previa presentazione di fidejussione.
Rimangono in essere tutte le misure già attivate per favorire l’accesso al credito a fronte dell’attuazione degli interventi ammessi a contributo.
In ogni caso la regione, in esito alla conclusione dell’istruttoria del secondo bando, valuterà la riapertura del bando oltre che l’eventuale assegnazione delle risorse che dovessero residuare a favore di altri interventi”.