Riceviamo dalla Camera del Lavoro di Orvieto e dalla FILT-CGIL Umbria e pubblichiamo.
La soppressione dei due intercity Roma – Milano 586 e 587 a partire dal 1 marzo 2013 è l’ennesima decisone assunta da Trenitalia in maniera verticistica senza alcuna comunicazione e men che meno coinvolgimento dei territori e dei lavoratori interessati provocando grave disagio ai viaggiatori da e per Milano.
Un fatto grave che sia aggiunge ai numerosi disagi e disservizi che i lavoratori pendolari di un bacino che va ben oltre il comprensorio orvietano sono costretti a subire ormai da anni.
La CGIL si oppone da tempo sia a livello territoriale che nazionale ad una politica industriale del gruppo FS che tende a ridurre se non a tagliare fuori interi territori dai collegamenti nazionali non serviti dall’alta velocità.
Nel caso della soppressione di questi due intercity ad esempio non si danneggia solo l’Orvietano ma l’intera Umbria che viene tagliata fuori perche si perdono le coincidenze di Orte e Terontola per Milano dei viaggiatori provenienti da tutta l’Umbria come d’altra parte accade ai viaggiatori Toscani.
Il Paese ha bisogno di una politica dei trasporti che non risponda esclusivamente a logiche di bilancio ma anche all’esigenza di interconnessione e mobilità fra i territori come strumento di sviluppo economico e sociale di tutte le aree e non solo fra le grandi città.
Allo stesso tempo non può essere consentito a Trenitalia di disincentivare i viaggiatori attraverso orari non rispondenti ai bisogni dei viaggiatori, con percorrenze lunghissime e con materiale rotabile in pessime condizioni, il tutto per arrivare a dimostrare che certi treni sono poco frequentati dai viaggiatori e quindi poterli sopprimere come dichiarato da Trenitalia a giustificazione della soprressione dei due intercity.
La CGIL si oppone alla scelta di ulteriore depauperamento di servizi sul territorio, chiede a Trenitalia di rivedere la scelta assunta e si impegna ad intraprendere tutte le iniziative necessarie a contrastare questa decisione.