di Pier Luigi Leoni
A volte i palazzi civici contengono cose preziose. Per esempio, sulla cancelleria del Palazzo del Rettore della Repubblica di Ragusa (oggi Dubrovnik) si legge l’ammonimento ai governanti: OBLITI PRIVATORUM PUBLICA CURATE (quando vi occupate degli affari pubblici, dimenticate quelli privati). Se chi aspira a candidarsi a governare la nostra città andasse, o tornasse, a Dubrovnik farebbe molto bene, perché potrebbe meditare sulle splendide realizzazioni di una classe politica virtuosa. Ma il nostro Palazzo municipale non è da meno. In una sala chiamata “delle quattro virtù” vi sono rappresentate le allegorie delle virtù cardinali: Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza. Una bella visita alla sala e una meditazione, magari con l’aiuto di un esperto di filosofia, indurrebbe molti a ritirarsi dalla competizione e altri a farsi coraggio. Infatti solo la riflessione filosofica può aiutare a ragionare lucidamente e a rendersi conto che spesso l’impegno diretto in politica è solo un tentativo illusorio di liberarsi dal senso di colpa per aver fatto ciò che non si doveva fare, per non aver fatto ciò che si doveva fare, per non aver impedito che tutto ciò accadesse, per aver sbagliato nel votare e nel non votare. «Povera e nuda vai Filosofia,» / dice la turba al vil guadagno intesa. Così Francesco Petrarca, ma, ancora più amaro, Ugo Foscolo: In tutti i paesi ho veduto gli uomini sempre di tre sorta: i pochi che comandano, l’universalità che serve e i molti che brigano.