Dal 28 marzo al 6 aprile 2014 Orvieto si trasformerà in una autentica open gallery, punto d’incontro fra tecniche e stili fotografici diversi, punti culturali per visitatori attenti.
L’occasione è la Convention FIOF / Fondo Internazionale per la Fotografia 2014 – edizione del decennale – che si terrà il 28 – 29 e 30 marzo. Vero e proprio Festival della fotografia, video e comunicazione che punta a suscitare interesse verso l’arte fotografica, che in questi ultimi anni ha subito un processo evolutivo inarrestabile, conquistando il giusto spazio nel club delle “Belle Arti”; evento patrocinato dal Comune di Orvieto.
Fino al 6 aprile il Palazzo dei Sette ospiterà una serie di esposizioni fotografiche con prestigiosi autori le cui opere hanno avuto grande risonanza a livello nazionale e internazionale: Andrea Boccalini con “Corviale”, Patrizia Burra con “Ritratto Fine Art”, Carlo Carletti e le “Fotografie di matrimonio”, Pino Coduti con “De La Tour”, Gianfranco Ferraro e “Un giorno di ordinario lavoro”, Vito Finocchiaro con “Eros”, Antonio Gibotta “C’era una volta il Vietnam”, Roberta Giusti con “64 Donne 64”, Francesco Mosca con “Monopolio di Stato”, Fausto Podavini espone la sua “Mirella”, Francesca Procopio con “Ad opera d’arte”, Vincenzo Tessarin con “Kathputli Slum”, Ulderico Tramacere con “The Magic Eye”.
Andrea Boccalini è un giovane fotografo che si è misurato da subito con il reportage, lavorando a diversi progetti sfociati in mostre per l’ONU e pubblicazioni internazionali. Recentemente, in occasione del PhotoLux Festival, ha realizzato il progetto Corviale, prodotto da Leica Italia di cui è Ambassador.
Patrizia Burra ha iniziato il suo percorso nell’arte prima come pittrice e poi, da autodidatta, come fotografa. Nel corso della sua carriera ha collezionato innumerevoli premi internazionali e menzioni speciali, come finalista nel World Photographic Cup Team of Italy 2014. Il suo Ritratto Fine Art è la sintesi della sua specializzazione in ritrattistica.
Carlo Carletti, toscano di nascita, esercita la sua professione tra l’Europa e l’America. Nel 2005 la rivista internazionale “Kult” lo indica come uno dei quattro più importanti fotografi internazionali di matrimonio. Nel 2009 la WPJA lo ha celebrato per la seconda volta “Fotografo dell’anno”.
Pino Coduti dopo un lungo percorso di studio e ricerca, oggi è riconosciuto tra i ritrattisti italiani ed europei degno di nota. Nel 2013 consegue il Master QEP e alla 15th China International Art Exhibition vince un Gold Award, nella categoria Arte, con il progetto De La Tour.
Gianfranco Ferraro lavora a Milano e si occupa di reportage e fotografia commerciale. Dedica particolare attenzione anche alla fotografia antropologica, seguendo numerose manifestazioni per catturarne le tradizioni locali. Il suo progetto, Un giorno di ordinario lavoro è un reportage realizzato in Cambogia.
Vito Finocchiaro spazia tra servizi fotografici di reportage matrimoniale e ricerca personale, tra avanguardia e tradizione. Ad Orvieto espone Eros, scatti che si traducono in stimoli visivi e inducono a una profonda e inevitabile complicità con l’osservatore.
Antonio Gibotta, classe 1988, pone al centro del suo obiettivo l’uomo e l’attualità. Nel 2010 realizza in Tanzania un progetto fotografico che verrà pubblicato sul mensile fotografico “Potpourri”. Inoltre, negli ultimi anni, è stato finalista e vincitore di numerosi premi internazionali di fotografia. Il suo C’era una volta il Vietnam è un ulteriore esempio di passione e dedizione al reportage.
Roberta Giusti considera ogni scatto fotografico un atto d’amore, qualcosa che nasce dal profondo e racchiude una parte di se stessa, inclusi i silenzi. Espone 64 Donne 64, ovvero ritratti di 64 donne nate nel 1964, un regalo alla femminilità dei 50 anni.
Francesco Mosca ha la passione per l’arte fotografica fin da ragazzo. Nel 2008 riceve la Qualifica Italiana di Fotografo Professionista (QIP) e la prestigiosa Qualifica Europea (QEP); nel 2010 è stato inserito nel Libro Fotografico “I 174 grandi professionisti italiani” a cura del FIOF. Nel suo lavoro fotografico Monopolio di Stato, la fotografia denuncia e suscita il dubbio dando la parola all’immagine.
Fausto Podavini abbandona la fotografia di studio per dedicarsi esclusivamente al reportage e alla collaborazione con varie Onlus, realizzando vari progetti fotografici in Italia, Perù, Kenya ed Etiopia. Nel 2013 vince il primo premio nella sezione Daily Life del World Press Photo con il progetto MiRelLa, iniziato nel 2006 sull’Alzheimer, dove Podavini ha seguito la quotidianità di una donna impegnata ad accudire il marito affetto dal morbo di Alzheimer. Non solo il racconto della malattia ma della speranza e della rassegnazione, della morte e della vita ma soprattutto della dedizione e l’amore di una donna che ha assistito per ben sei anni il marito, Luigi, affetto da demenza senile.
Francesca Procopio, visual designer, opera nel campo della fotografia e della grafica. Fa parte di un team di professionisti presenti sul territorio nazionale e internazionale che sperimentano nuovi linguaggi di comunicazione visiva. Il suo “Ad opera d’arte” è un progetto ispirato a grandi artisti e all’evoluzione-rivoluzione della donna.
Vincenzo Tessarin considera la fotografia come un viaggio attraverso la vita. Il suo reportage Kathputli Slum racconta un’antica colonia di artisti di strada, ospitata in una periferia di Delhi dove purtroppo esistono situazioni ambientali molto critiche. Un progetto di risanamento di edilizia commerciale rischia di far scomparire questo mondo di artisti e burattinai.
Tra i lavori di Ulderico Tramacere è degno di menzione il “Liber monstrorum de diversis generibus”, bestiario onirico-simbolico classificato tra i venti finalisti del Portfolio Italia 2013. Con The Magic Eye presenta una serie di ritratti di autori famosi ritraendoli d’istinto, lasciandosi completamente trascinare dall’incontro con il “Grande Maestro”.