di Dante Freddi In occasione della conferenza stampa sul piano di riequilibrio finanziario, Pizzo ha buttalo là anche un’altra notiziola, tra un numero e l’altro: “Il Consiglio del 25 febbraio verrà chiamato a deliberare anche su altri importanti argomenti: … la rinuncia da parte del Comune all’acquisto dell’ex Ospedale, in quanto abbiamo in piedi il PUVAT con il Ministero per i Beni Culturali e l’Agenzia del Demanio. Abbiamo più volte chiesto alla Regione e all’Asl di aderirvi. Il PUVAT prevede la realizzazione di un campus universitario all’interno della Piave e l’inserimento dell’ex Ospedale all’interno del progetto ‘Dimore d’Italia’ promosso dal Demanio dello Stato”
Ma avete capito?
Dopo il business plan di Risorse per Orvieto e mille discussioni, dopo un anno di partecipazione sulla destinazione della Piave organizzato da Mocio, dopo bandi su bandi, vituperati e demonizzati, dopo speranze e aspettative di cittadini e imprenditori, Pizzo ci comunica con nonchalance che alla Piave verrà un campus universitario, alla faccia dei progetti veri e elle chiacchiere, della caserma dentro la città, del volano irrinunciabile per lo sviluppo economico, della trasparenza e di tutte cretinate di questo genere che in una quindicina d’anni ci sono state propinate e a cui abbiamo abboccato.
E’ talmente assente la considerazione per il popolo di Orvieto che notizie di questo genere vengono passate senza neppure assumere la dignità di notizia, lievi, senza controllo, scontate. Uno schiaffo a noi che ci occupiamo di informazione, un insulto agli elettori, uno sbruffata di onnipotenza di chi ricorda che loro sono loro e noi non siamo un …
Temo che ancora non abbiamo visto il peggio.
San Pietro Parenzo, tu che hai sacrificato la vita per la nostra città, illuminaci e dàcci la forza per fermarli. Ma senza distrazioni, che qui ci giochiamo tutto. E poi, ma valeva la pena farsi ammazzare?
*NB. Nel titolo precedente appariva il termine vendere, troppo preciso e effettivamente inadatto a rappresentare questa fase in cui la Piave potrebbe essere regalata, ceduta in comodato gratuito, in concessione o in altre formule contrattuali che non ci è dato conoscere, perché è tutto in fieri.
L’unica cosa chiara è che stanno progettando un campus (generico, evocativo dei film inglesi e americani) senza dircelo, per riservatezza.
Ci auguriamo che il più generico dei termini con quel significato, “dare”, possa rispondere al momento e ristabilire la serenità.