E’ stato presentato a Roma, presso la casa dell’Architettura, il programma della seconda edizione del Premio Simonetta Bastelli. Dopo il successo dell’evento “Architettura e Natura”, che si è tenuto a San Venanzo lo scorso settembre, si sta già pensando alla seconda edizione che si svolgerà sempre nel Comune ai piedi del monte Peglia dal 16 al 20 settembre 2014. L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale “Architetto Simonetta Bastelli”, conta sulla collaborazione della Facoltà di Architettura della Sapienza e di paesaggisti di fama internazionale. La finalità dell’evento, anche nell’ottica e nel rispetto dell’articolo 6 della Convenzione Europea, è di “accrescere la sensibilizzazione della società civile, delle organizzazioni private e delle autorità pubbliche al valore dei paesaggi, al loro ruolo e alla loro trasformazione”. Anche per la seconda edizione l’evento si articolerà in diversi momenti tra loro convergenti ed integrati. il premio, distinto in quattro sezioni (professionisti, giovani, tesi di laurea e studenti), per i migliori progetti rappresentativi sul tema degli spazi esterni in ambito urbano. Il workshop stanziale di progettazione nel borgo di Poggio Aquilone, in cui gruppi di professionisti si cimenteranno nello studio e nella predisposizione di un progetto su un tema specifico legato al rapporto tra Architettura e Natura: dopo il Boschetto, oggetto di studio lo scorso anno, per l’edizione 2014 il tema scelto è il Parco Vulcanologico. Il convegno diffuso internazionale che vedrà la partecipazione di personalità nazionali ed internazionali. Collateralmente si svolgeranno innumerevoli attività e percorsi culturali di riflessione creativa sulle varie arti. “L’adesione convinta del Comune di San Venanzo all’iniziativa Architettura e Natura” –spiega il Sindaco di San Venanzo, Francesca Valentini – è motivata innanzi tutto dalla sua valenza culturale e dal fatto che essa rappresenta un’ottima opportunità per la visibilità del nostro territorio. Il prossimo obiettivo è di fare di San Venanzo e della zona del Peglia, anche per la presenza di un’ampia estensione di demanio regionale, un laboratorio di area vasta dove elaborare politiche ambientali che mirino alla salvaguardia e alla fruizione consapevole del paesaggio. Per fare questo sarà necessaria la collaborazione di vari soggetti: istituzioni, mondo scientifico ed accademico, associazioni, cittadini”.