Riceviamo da Andrea Scopetti, segrtario del PD di Orvieto e pubblichiamo. L’intervento fa riferimento all’articolo di Massimo Gnagnarini.
Orvieto, 4 Febbraio 2014 – Il percorso intrapreso dal Partito Democratico di Orvieto per definire programma e candidature verso le amministrative di Maggio, avviato il 9 Gennaio u.s. e che si concluderà con le primarie del 23 Febbraio prossimo, ha visto e sta vedendo l’interesse e il tentativo di condizionamento di tanti, forse troppi, soggetti.
Un percorso chiaro, inclusivo e democratico che ha permesso al Pd di confrontarsi, in modo serio e sereno, sulle migliori soluzioni da mettere in campo per affrontare le prossime elezioni amministrative.
Una road-map che è forse troppo semplice e trasparente per i tanti “amici” guastatori e distruttori
da tempo all’opera, preoccupati più che mai che questa volta il Pd si possa presentare più compatto, e credibile, passando anche per lo strumento democratico delle primarie di partito e/o di coalizione. In tanti, forse troppi, rappresentanti ormai da tempo di appena se stessi, dentro e fuori il PD, vedono scemare l’opportunità di condizionare un percorso che in assenza di conflitti e competizioni esasperate non permetterebbe di giocare partite di piccolo interesse.
Del resto si sa, per combattere una guerra serve intanto un nemico, un capo, ed un esercito in cui arruolarsi in base all’offerta.
Dispiace deludere questi “amici” ma il Partito Democratico sta giocando un’altra partita che guarda all’obiettivo finale di aprire una nuova fase per Orvieto, con una nuova proposta, con nuove energie, ridando fiducia e speranza ad una Città ed un territorio sfiancati da cinque anni di non governo del centrodestra.
Il Pd, cosciente dei propri limiti e degli errori del passato ma anche del proprio ruolo e della responsabilità che si è assunto, non ripeterà gli stessi errori su cui in tanti vogliono ancora spingerci. L’unità e la compattezza del partito è tra gli obiettivi da raggiungere e a cui stiamo lavorando con responsabilità, senza rinunciare al confronto sul merito e sui percorsi di selezione delle persone che possono rappresentare al meglio la nuova fase che apriremo.
Primarie? Sì lo abbiamo deciso da tempo e ribadito tre giorni fa.
Alleanze? Sì! il confronto con le forze politiche e sociali lo abbiamo già avviato e lo porteremo avanti.
Questo è il Pd! Viene da chiedersi se i tanti soloni, di cui sopra, hanno pensato di sottoporsi a primarie per misurare il proprio consenso e, magari, proporsi come interlocutori e candidati.