Riceviamo da Stefano Olimpieri, capogruppo PdL al Comune di Orvieto, e pubblichiamo.
La definitiva chiusura dei contratti “derivati” con Royal Bank of Scotland è una di quelle notizie che dovrebbero essere comunicate a caratteri cubitali, se non altro perché il Sindaco Concina e la sua maggioranza hanno posto fine ad una vicenda vergognosa, iniziata nel 2007 e che aveva come unica ratio quella di scommettere con i soldi degli orvietani. L’accordo transattivo dell’ottobre 2011 ha definitivamente messo fine alla scommessa sull’andamento dei tassi di interessi con RBS: ricordiamo che la transazione si fondava su un costo netto complessivo di 1.500.000 euro, senza interessi e con un pagamento in tre anni (prima rata 600.000 euro nel 2012, seconda rata 600.000 euro nel 2013 e terza rata 300.000 euro nel 2014): ma quello che è più significativo riguarda il fatto che quell’accordo transattivo ha chiuso per sempre i contratti swap con RBS, sollevando il nostro Comune dall’obbligo di sottostare ai dettami del rapporto contrattuale fino al 2028 (sic!). Ci vuole pochissimo a capire le conseguenze positive di questa transazione e quale danno finanziario sia stato scongiurato alla città per i prossimi 25 anni: soprattutto se si osserva il valore dell’euribor, parametro di riferimento su cui si fondano questi contratti. Sulla vicenda swap emerge con grande chiarezza il modus operandi della sinistra orvietana ed i danni che quel sistema ha prodotto. Scommettevano sull’andamento dei tassi di interessi con i soldi dei contribuenti orvietani, giocando “al piccolo capitalista” e sconquassando le casse comunali per i decenni successivi. Quella stessa sinistra che, non contenta del danno prodotto. si oppose a Concina quando lo stesso Sindaco presentò in Consiglio Comunale la possibilità di chiudere definitivamente gli swap RBS attraverso un accordo transattivo. In buona sostanza, il vecchio sistema, non solo ha giocato con i soldi pubblici, ma ha agito in ogni modo affinché si continuasse a farlo, dimostrando quanto sia irrilevante il grado di considerazione verso i contribuenti orvietani. Delle due l’una: o la sinistra è talmente cinica e spietata che ritiene di disporre come vuole dei cittadini e delle tasse che pagano; oppure ha raggiunto un livello talmente basso di capacità politica che non riesce più ad accorgersi ciò che è bene o ciò che è male per la città. Comunque, al di là di tutto, c’è un fatto incontestabile: dal gennaio 2014 il Comune di Orvieto ha chiuso per sempre gli swap RBS e non dovrà più neanche un euro ai banchieri scozzesi. Di questo risultato Concina e la sua maggioranza ne possono andare orgogliosi.