Riceviamo da ITW LKW GEOTERMIA ITALIA e pubblichiamo.
Negli scorsi giorni, su organi di stampa, webzine e social network, abbiamo avuto modo di leggere commenti e dichiarazioni, che fanno genericamente riferimento ad aspetti di “criticità” relativi al nostro progetto per la realizzazione di un impianto pilota geotermico sull’Alfina.
Nell’interesse di una corretta informazione e nell’ottica di un confronto trasparente ma fondato sulla condivisione di una piattaforma di considerazioni tecniche puntuali e contestualizzate, desideriamo mettere in chiaro che non sussistono aspetti di ‘criticità’ legati al nostro progetto.
Per le ragioni che siamo ad elencare qui nel seguito, al nostro impianto pilota non può essere accostato alcun profilo di problematicità ambientale, sismica o sociale:
- si tratta di un impianto ad “impatto zero”: impiega un sistema a “circolazione di fluidi” (tanto aspira e tanto re-immette, contemporaneamente), con un meccanismo completamente “chiuso” dentro tubazioni che non consentono l’emissione di vapori, di odori nè di altro;
- non ha impatti di tipo urbanistico e viabile;
- non è prevista la costruzione di torri alte 40 metri (come accade invece negli impianti di vecchia generazione, presenti in Toscana);
- non vi sono interferenze con i limitrofi bacini idrici né pericoli per le falde acquifere;
- così come più volte dimostrato nelle competenti sedi tecniche, non ci sono rischi di tipo sismico: non andando a modificare in alcun modo lo stato naturale del bacino geotermico, facciamo leva sulla normale e naturale attività sismica del pozzo stesso che, ripetiamo, per propria caratteristica naturale, già produce costantemente, da millenni, microsismicità. E’ la natura che la provoca, non certo il nostro progetto;
- ad ulteriore garanzia, tutela e tranquillità per la popolazione dell’Alfina, viene affidato ad un ente terzo e “super-partes” – quale è l’indiscutibile I.N.G.V. – il costante monitoraggio e controllo, rispetto all’attività sismica, dell’intero territorio con la conseguente pubblicazione dei dati;
- contribuiremo, con il versamento del 4% del valore dell’impianto, alle casse del comune su cui l’impianto insiste (per circa 1,5 milioni di euro in contanti), oltre alle quote annue sempre stabilite per legge;
- realizzeremo l’impianto senza contributo pubblico alcuno, ma solo con fondi privati e quindi non a carico del contribuente;
- assumiamo circa 20-25 persone in pianta stabile (speriamo anche di più), predisponendo anche alcuni specifici percorsi formativi;
- nel periodo di allestimento e costruzione dell’impianto, potranno essere circa 50 le risorse umane locali impegnate nei lavori;
- l’impianto consentirà al territorio dell’Alfina di poter usufruire di acqua calda per il riscaldamento civile e per lo sfruttamento industriale ed artigianale oltre che turistico (piscine termali).
Sono pertanto da considerarsi false e prive di alcun sostegno tecnico-scientifico, tutte quelle “voci” che, inopinatamente, fanno riferimento ad aspetti di “criticità” del nostro progetto per la realizzazione di un impianto geotermico sull’Alfina.
INFORMAZIONI GENERALI
Descrizione: due impianti geotermoelettrici pilota per la produzione di energia elettrica e calore, da fonte geotermica, senza emissioni nell’ambiente. Il progetto prevede la possibilità di cedere calore a utenze del comune di Castel Giorgio e del comune di Acquapendente, e di realizzare il teleriscaldamento di centri abitati.
Società: ITW & LKW Geotermia Italia spa.
Permesso di Ricerca “Castel Giorgio – Torre Alfina”:
- presentato il 19 Luglio 2011 al Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE)
- approvato il 14 Luglio 2012 con avvio della procedura VIA
Produzione di energia elettrica: 5 MWe (valore medio annuo massimo per ciascun impianto)
Localizzazione: impianto denominato “Castel Giorgio” sito nel comune omonimo (TR); impianto denominato “Torre Alfina” sito nel comune di Acquapendente (VT).
Campo geotermico: Torre Alfina (le opere in progetto insistono sull’area di Castel Giorgio, destinata a campo geotermico da 35 anni, e sull’area della cava di basalto Le Greppe nel comune di Acquapendente).
➔ Il Piano Energetico Regionale (PER) della Regione Umbria prevede lo sfruttamento della risorsa geotermica presente nel Comune di Castel Giorgio (TR) per la produzione congiunta di energia elettrica e calore.
➔ Le opere in progetto non interessano alcuna area sottoposta a particolare tutela ambientale, alcuna area soggetta a rischio idraulico e/o geomorfologico e nessuna fascia fluviale (rischio idrogeologico).
IL PROGETTO
Tipologia di impianto
Produzione elettrica con centrali a “ciclo binario”, che utilizzano il fluido geotermico come fonte termica per cedere calore a un fluido motore costituito da un fluido organico (diverso dall’acqua), che espandendosi aziona una turbina per la produzione di energia elettrica. Caratteristica di questo tipo di impianti è quella di utilizzare fluidi organici con una temperatura di ebollizione più bassa rispetto all’acqua.
Questa tecnica permette di utilizzare serbatoi geotermici a media entalpia, che presentano temperature convenzionalmente considerate fino a 150°C e si trovano molto diffusi a una profondità compresa tra 500mt e 3.000mt.
Come funziona l’impianto
Si tratta di un sistema che prevede di utilizzare il calore del fluido geotermico per vaporizzare, attraverso uno scambiatore di calore, un secondo liquido che espandendosi aziona una turbina per la produzione di energia elettrica per poi essere condensato e nuovamente impiegato nel processo (circuito chiuso senza scambi con l’esterno). Il fluido geotermico una volta ceduto il calore necessario alla produzione elettrica e prima di essere reiniettato nel sottosuolo, può essere impiegato anche per fini civili e industriali oltre a produrre altra energia elettrica sfruttando la sua pressione residua.
Benefici ambientali e sistemi di sicurezza
La realizzazione dell’impianto pilota consentirà di non emettere 20.000 t/anno (*) di anidride carbonica.
Infatti, in esercizio l’impianto non produce alcun tipo di emissioni in atmosfera.
L’impianto è dotato dei sistemi di controllo idonei a garantirne la gestione in sicurezza, anche tramite controllo in remoto, in particolare tutte le tubazioni sono provviste di un sistema anticorrosione e di controllo e prevenzione delle perdite.
A questi sistemi si aggiunge l’attività di controllo affidata all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (I.N.G.V.), che attraverso una rete di sismografi potrà monitorare costantemente la congenita attività microsismica. La reiniezione di fluido avviene in condizioni di totale equilibrio con il volume estratto e nel rispetto della conformazione del sottosuolo (serbatoio), sostanzialmente senza effetti sulla naturale attività microsismica della zona.
*Nota: utilizzato il fattore di conversione ufficialmente definito dall’Autorità per l’Energia e il Gas: 0,187 x 10-3 tep/kWh per il calcolo delle tep risparmiate e 0,5 Kg di CO2 per Kwh prodotto con l’attuale rendimento medio centrali alimentate prevalentemente a gas.