Deciso. La direzione e il Comitato comunale del PD di Orvieto hanno deciso di adire alle primarie per scegliere il candidato sindaco a Orvieto. Si terrano il prossimo 23 febbraio e si possono presentare le candidature fino a sabato 8 febbaio. Il tentativo di Andrea Scopetti di individuare un candidato unico è fallito. Già dopo la candidatura di Germani e Nativi e la loro richiesta di scegliere la via più lineare delle primarie, era impossibile che si potesse trovare un candidato salvifico, che fosse in grado di allontanare i fantasmi che ancora girano a via Pianzola ed evocano il tradimento del 2009 al patto d’onore stretto solennemente tra Mocio e Stella e garantito dall’allora segretario Trappolino. Da quel tempo, alcuni consiglieri sono stati cacciati e hanno seguito la strada che avevano già intrapreso e definitivamente confermato con l’appoggio a Còncina, ma il clima nel partito è teso e non tutti hanno scordato lo “schiaffo” a Mariani e al suo gruppo, anche se non se ne parla più.
Chi pensa che un candidato unitario avrebbe risolto i problemi si scorda che una simile scelta avrebbe soltanto voluto dire una convergenza di convenienze, alla faccia del cosiddetto popolo delle primarie, come il PD definisce il suoi simpatizzanti, salvo mandarli al diavolo quando ci si può mettere d’accordo tra dirigenti.
Evviva le primarie. Tanto i disonesti rimarrebbero disonesti comunque, perché hanno come unico obiettivo l’esaudimento delle proprie aspirazioni e perseguono quindi un fine malvagio.
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