Germani ha vinto le primarie del PD, se tanto mi dà tanto, dovrebbe essere l’unto del Signore alle prossime amministrative, anche perché inutilmente Taddei, essendo di Comunione e Liberazione, ha bussato alla porta del Vescovo, forse pensando di giocare la carta della Chiesa. Ma la Chiesa, dopo la rivoluzione di Francesco, che sorride troppo ed è troppo buono, ha deciso che la politica spetta ai politici. Anche il Cardinale Scola, tanto per dire, ha scaricato Formigoni,e dunque cosa sperava l’amico Taddei? Lo chiamo amico perché amico è l’appellativo che si danno i democristiani, come compagno era l’appellativo che si davano i comunisti, quando era tempo di comunismo. Ma torniamo a Germani. Mi perdoneranno i miei trentacinque lettori se dico che non lo conosco neppure di vista. Mica si possono conoscere tutti, ci mancherebbe altro. Io,poi, sono notoriamente conciniano, figuriamoci se frequento la sinistra che magari troppo sinistra non è, ma non si può avere tutto. Germani, dopo aver vinto le primarie, non credo possa ancora cantare vittoria vera. La storia di Orvieto, mi scusi la storia, insegna che chi riesce primo alle primarie, si lascia dietro una scia di rancori, di meschine invidie, di malumori malintenzionati. E io so per esperienza personale, che i democristiani, quando sono scottati, sono assetati di vendette, trasversali o meno. Non so se Germani appartenga alla schiera di democristiani che affollano le stanze del Pd. Ma tutto, e lo dico con tristezza, nel Pd odora d’incenso democristiano. Guardate i governi nazionali; Monti, poi Letta, e poi Renzi…tutti casa e chiesa, parrocchia ed oratorio. Mi torna in mente quanto diceva Giulio Montanucci, con il suo sorriso ironico che non riesco a dimenticare: mi diceva: Fausto, dovremo morire democristiani. Se Germani non è democristiano meglio per noi, ma peggio per lui. Vorrei, forse dovrei fargli mille auguri di vittoria, anche perché, come tutti sanno, io sono sempre pronto a salire sul carro del vincitore. Ma francamente non mi sento in animo di essere dalla sua parte..Per chi non lo sapesse, io sono comunista, come era comunsta Fagioli prima che lo prendesse furore ambientalista. Essere comunisti, ve lo dico sinceramente, non è molto facile. Si rischia di guardare alla politica con quella che una volta si chiamava analisi marxista leninista. Ed è questa, una analisi spietata, prima di tutto per chi si azzarda a farla. Mi perdonerà Cecilia Stopponi se resto ancorato ad abitudini per troppi desuete,ma credo che per un comunista, sia pure residuale, sia necessario essere molto lucidi, a costo di fare male a noi stessi. Mettiamo che Germani divenga Sindaco di questa città, mettiamo che riesca a dimostrare quello che lui ha sbandierato, a quanto ho letto, sui giornali locali, e cioè che la Giunta Concina, nel suo periodo di governo, abbia fatto poco e male. Non entro nel merito, dico soltanto che non si costruisce una vittoria elettorale sparlando dell’avversario. Troppo comodo. Come scriveva Lenin (a proposito, Germani sa chi è stato Lenin?) non si vince con i presunti torti del nemico, ma con le ragioni del proprio esistere sul campo. Ora mi diranno che faccio il pesce in barile, e che cito Lenin perché non voglio o non so dire del mio. Non me ne frega niente di quello che diranno di me, se avessi dato importanza al parere degli altri, ora sarei magari uno stimato ex cattedratico, o un avvocato di vaglia e taglia. E lo dico senza vanteria, ché sarebbe stupido, ma con un piccolo orgoglio. Ho fatto sempre i conti con me stesso, e giuro che non sempre sono stato amico di me stesso, e dunque spesso ho sbagliato i conti. Ma credo che la politica, se ancora esiste qualcosa che assomigli alla politica, non possa e non debba essere un esercizio di ragioneria, ma una specie di ventata di entusiasmo, anche folle. E solo il comunismo, per quello che ho vissuto in questa mia vita strana. mi ha dato entusiasmo, e mi ha consentito di superare anche le delusioni che erano e sono parte del Comunismo, e voglio scriverlo con la C maiuscola.
Credo di aver divagato, torno a Germani, ed al perché non mi sento di fargli troppi auguri. Succede che qualcuno tradisca le proprie idee, ma almeno sono idee, succede che qualcuno sbagli iniziative, ma sono iniziative. Il mio marxismo, che sarà pure passato di moda, ma non è passato di modo e di maniera,mi insegna che senza una idea entusiasta non si può entusiasmare nessuno. Germani, e non me ne voglia, non mi sembra un uomo entusiasta delle proprie idee.
Per questo, cercando di guardare con lucida febbre comunista alla prossima tornata elettorale,mi accorgo che qualcosa mi sfugge. Sarà la mia solita depressione,ma non vedo chiaro nel futuro di questa città. Non si tratta di far tornare i conti del bilancio, non si tratta di trattare. Stando alle regole della buona educazione dovrei dire vinca il migliore. Ma poi mi viene in mente che il Migliore era Togliatti. E dunque sono proprio fuori dalla storia, penso ancora a Togliatti…Che volete che mi importi, tutto sommato. di un Germani? Con tutto il rispetto e con qualche dispetto. Auguri, questo sì, agli orvietani. Da parte di uno che abita a Porano e dunque neppure voterà alle prossime amministrative della città del tufo .A me compete fare i conti con Cocco….