“Lasciamo un ente in salute con un sistema che funziona – ha dichiarato il presidente della Provincia Polli-. Nonostante i pesantissimi tagli ai trasferimenti, il clima di incertezza e sfiducia, l’amministrazione è riuscita a garantire i servizi essenziali e ad ottenere importanti risultati su molti fronti”. E poi: “Abbiamo investito 7 milioni di euro sulle principali criticità della rete stradale, abbiamo terminato in un anno i lavori di ripristino del fiume Paglia dopo l’alluvione di Orvieto, sistemando anche le principali vie di comunicazione, come il Ponte dell’Adunata”. Così ieri mattina il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli nella conferenza stampa di chiusura del 2013, forse l’ultimo anno delle province.
Le dichiarazioni enfatiche di successi raggiunti dalla Provincia dànno il senso di questa discutibile classe amministrativa, che si permette di esaltare risultati in verità pessimi e si dimentica che non sa neppure garantire l’esaudimento del principale compito dell’ente, che è quello di garantire la sicurezza della rete stradale di competenza.
Le affermazioni trionfalistiche buttate là per giustificare addirittura la necessità delle province e del loro ruolo cozzano contro una realtà miserrima che i cittadini incontrano ogni giorno.
Come possono prendere sul serio il presidente Polli le centinaia di cittadini che ogni giorno da Castel Viscardo e Castel Giorgio devono andare a Orvieto e trovano la strada dissestata dell’aeroporto, di competenza provinciale, dove vige il limite di 30 km orari, è chiusa ai camion, alle moto e alle biciclette? e così le migliaia di cittadini che percorrono quotidianamente strade del genere, dove per togliersi ogni responsabilità vengono riversati i disagi sugli utenti.
Non è possibile osservare il limite di 30 Km orari e tutti lo sanno. Sarebbe pericoloso e gli automobilisti virtuosi costringerebbero i meno rispettosi a continui sorpassi su una strada stretta e dissestata. In caso di incidente la velocità rilevata sarebbe almeno il doppio di quella consentita, con conseguenti contenziosi tra le assicurazioni, indipendentemente dal torto o meno.
In questa condizione disarmante, gli amministratori locali tacciono, Polli parla e il popolo sopporta. (D.F.)