di Ciro Zeno, segratrio PdCi Orvieto
Gli hanno staccato l’acqua in casa e il ripristino gli è costato oltre 400 euro. Soldi non facili da trovare in pochi giorni. Tutto ciò è accaduto a una cittadina orvietana, madre di un bambino, che soldi proprio non aveva. Si trattava di vecchie bollette che non aveva pagato alla SII, bollette non pagate per vivere e, ritrovandosi morosa nei confronti dell’ente, la settimana scorsa la SII ha proceduto a staccargli il contatore. Il contatore è nell’atrio del condominio, insieme con quello degli altri inquilini, e così i tecnici, senza neppure avvisarla, le hanno staccato l’acqua. La signora si è rivolta presso la nostra segreteria la quale sconcertata su quanto accaduto dato anche il periodo di crisi, e non credendo che la legge permetta di staccare completamente l’acqua senza lasciarne nemmeno un filo, ha contattato la SII, ci hanno detto che la legge è dalla loro parte, e che dunque ci si deve rassegnare a pagare per riavere l’acqua in casa. In effetti, Il gestore ha sempre il diritto di far ispezionare in qualsiasi momento gli impianti e gli apparecchi all’interno di proprietà private ma la fornitura, però, non può essere sospesa a seguito d’intervento dell’autorità competente se il servizio è necessario per primarie necessità sanitarie o di sicurezza, intervento che potrà, però, avvenire solamente a cosa fatta. Il PDCI è ostinato a far valere le proprie ragioni nelle sedi politiche preposte a cambiare la legge che la SII semplicemente applica, affinché si ridetermini immediatamente la condizione di acqua pubblica, non soggetta alle leggi di mercato vista questa essere fonte di vita e che in questi casi sia sempre garantita una fornitura minima per la sopravvivenza. E’ surreale che in Italia dopo un referendum che ha sancito la volontà del popolo di rifar diventare tale bene pubblico, ancora questo non lo sia. Vogliamo essere protagonisti di questo cambiamento lottando affianco ai cittadini per rifar valere questo principio sacrosanto.