di Fausto Cerulli
Le mie immagini, quelle che custodisco
negli occhi della memoria, trascolorano
come riflessi aguzzi negli specchi, e luce
non so più dire a me stesso, solo anima,
e monete false nelle borse degli occhi,
ma mi tradisce qualcosa che serpeggia
nelle mie vene adatte ad essere piegate
come uncini : non conosco oramai paura,
essendo morta la mia speranza di essere
nei nascondigli amorosi. Leggera cammina
accanto a me una tollerabile
stanchezza.