Un’interrogazione urgente sull’indirizzo di studio in agricoltura e ambiente dell’Istituto comprensivo dell’Alto Orvietano di Fabro è stato presentato in Consiglio da Danilo Buconi (gruppo Misto). “Risulta – scrive il consigliere – che l’indirizzo scolastico relativo ad un”istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente” sarebbe dovuto attivarsi concretamente con l’inizio dell’anno scolastico 2013-2014, ossia quello in corso. Dal sito internet dell’istituto Icao di Fabro – continua – non si capisce con chiarezza se i corsi siano stati regolarmente attivati, quali siano le materie di studio, chi siano i docenti e, soprattutto, quanti siano gli iscritti all’istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente. In questi giorni è in corso una nuova campagna pubblicitaria, finalizzata alla presentazione dell’istituto in vista delle possibili iscrizioni al prossimo anno scolastico, nella quale si evidenzia – tra l’altro – una offerta formativa che garantirebbe “attività in serre ed aziende agricole, escursioni e progettazione di percorsi di valorizzazione del territorio, stage all’istituto agrario di Todi, mensa e gruppo sportivo pomeridiano”. Non si capisce, né dal sito istituzionale né dalla pubblicità distribuita, in quali stabili avvenga l’attività didattica e in quali forme siano organizzate le attività in serra e in aziende agricole né tanto meno quali siano le aziende agricole interessate ad accogliere l’attività stessa. Non è chiaro – prosegue il consigliere – come sia garantita la sicurezza degli iscritti all’istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente durante le escursioni e le attività in serre ed aziende agricole. Appare inoltre opportuno far conoscere alla cittadinanza tutta con quali fondi siano finanziati i corsi nel suddetto istituto, con quali risorse sia stata pagata la campagna pubblicitaria in corso e quali siano gli estremi del bando di gara della medesima”. Buconi, pertanto, vuole sapere “quanti siano gli iscritti al suddetto istituto e quali siano stati i risultati conseguiti fino ad oggi; in quali stabili avvenga l’attività didattica, quali siano i nomi dei docenti delegati a tenere i corsi, in quali forme siano organizzate le attività in serra e in aziende agricole e quali siano le aziende agricole interessate ad accogliere l’attività stessa; come venga garantita la sicurezza degli iscritti all’istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente durante le escursioni e le attività in serre ed aziende agricole; con quali fondi siano finanziati i corsi nel suddetto istituto, con quali risorse sia stata pagata la campagna pubblicitaria in corso e quali siano gli estremi del bando di gara della medesima”.