di Dante Freddi
Andrea Scopetti, dopo aver offerto al suo popolo PD una bozza di programma con cui affrontare le prossime amministrative, che “vale” approfondire, si sta ancora sperticando nel tentativo di tirare fuori dal cilindro un candidato sindaco condiviso da tutti.
Ormai è tardi, dopo la candidatura di Germani e Nativi. Certamente i due hanno consapevolezza di sé ma pretendere che ritengano un altro candidato uomo della Provvidenza è pretendere davvero troppo. Ciascuno ha le proprie capacità e competenze, entrambi sono persone oneste e un passo ulteriore del segretario PD verso il candidato unico, al di là della disponibilità espressa da Germani e Nativi di valutarne l'”alto profilo”, rappresenta uno schiaffo, un’affermazione ingenerosa della loro inadeguatezza.
Una sberla al capogruppo in Consiglio comunale, che si è fatto carico in questi anni delle “prurigini” di un partito in continuo conflitto, spaccato e rabberciato da Scopetti come ha potuto, sarebbe davvero una sfida a cui non è detto che il mite e disciplinato Germani si sottoponga. Ai tempi di Capoccia segretario e Mocio sindaco, per permettere che si creasse un equilibrio nel partito, si dimise senza tante sceneggiate, ma sette anni fa non sono oggi e il Pd è un partito perdente che deve riconquistare il suo popolo, là dov’è, facendo fruttare un lavoro di cura che costa sacrificio quotidiano e non si inventa da un giorno all’altro. Lo stesso ragionamento vale per Nativi, che si pone come rappresentante di un nuovo che forse è troppo nuovo, ma è legittimo e va riconosciuto. C’è poi la gente che ha votato alle primarie e che non sappiamo quanto sopporterà un’imposizione che risulterebbe più gesto autoritario che autorevole.
Andrea Scopetti ha una enorme responsabilità, che saprà certo affrontare con successo se non si farà prendere dall’idea che sia il comandante in capo del PD, che è un partito ancora in cerca di autore e dove i personaggi interpretano ciascuno una storia che non è nelle mani di chi crede di scriverla.
Insomma, al di là delle citazioni pirandelliane, se Scopetti non si muove senza indugio verso le primarie potrebbe riuscire nella facile impresa di preparare al centrosinistra un’altra sconfitta, nonostante i cinque anni di Còncina e di Olimpieri. Già l’aiutino lo sta offrendo la sinistra dai capelli grigi, di più sarebbe quasi collusione con l’avversario.