Giuseppe Germani, in occasione della riunione dell’assemblea comunale del Pd di ieri sera, si è candidato alle primarie del centrosinistra. Dopo tanti cincischiamenti, che hanno fatto pensare a una grave situazione di stallo nel PD, Germani ha deciso di rompere gli indugi e di ufficializzare la sua disponibilità. “Le primarie, come ho sempre sostenuto, sono un passaggio importante, costituiscono il mezzo necessario per certificare la corrispondenza tra un candidato e i suoi possibili elettori”.
La scelta diretta del candidato richiede ovviamente onestà e rispetto, altrimenti si paga, come nel 2009.
“Tutto richiede onestà e rispetto. Ma soprattutto non è possibile accettare che il candidato sindaco della nostra città sia scelto in altri luoghi, per mantenere equilibri su base regionale. Quel modo di fare politica è finito”.
E se il partito trovasse unità su un nome, le primarie che fine faranno?
“Le Primarie, se necessarie, sono un meraviglioso processo di democrazia interna. Se PD e coalizione trovassero però un candidato da tutti giudicato il migliore, per quanto mi riguarda non sarebbero più necessarie, io mi ritirerei senza alcuna difficoltà. Non ho la presunzione di considerarmi il migliore, io offro solo il mio impegno a servizio della collettività, non impongo me stesso a nessuno e men che meno a scelte largamente condivise. Se diversamente mi rendessi conto che siamo di nuovo ai vecchi metodi non tornerei indietro, per rispetto di me stesso, di quanti mi stanno incoraggiando a presentare la mia candidatura e anche di chi crede nel Partito Democratico”.
Mite come sempre, piglio deciso, Giuseppe Germani si è buttato nell’agone delle primarie. Gli auguriamo di non essere in alcun modo il sindaco martire evocato dal suo segretario Scopetti.