di Giordano Sugaroni
Acquapendente. Circa quindici nei primi ventitré giorni del 2014. Questo il numero allarmante (anche perché difficilmente riscontrabili negli anni passati) dei furti nelle abitazioni che mette in ansia sopratutto la popolazione indifesa, come quella degli anziani, le vittime preferite di due giovani donne, belle, ben vestite, pulite ma, soprattutto, in possesso di una dialettica ammaliante. Entrano in azione dopo che qualcuno pianifica per loro in maniera perfetta il furto, facendo leva su appostamenti e controlli delle abitudini delle vittime. Si spacciano per ragazze in cerca di lavoro e impostano una discussione che fa subito breccia nel cuore dell’anziano, che le invita ad entrare in casa. Prima del furto passa circa mezz’ora. Le ragazze spiegano i propri problemi e poi si fanno carico in maniera compassionevole di quelli della vittima. E mentre una rimane a dialogare con l’anziano, l’altra chiede di potersi recare in bagno, per poi girare liberamente per le stanze appropriandosi di gioielli, soldi, generi alimentari. Poi la fuga verso una macchina di color verdolino.
Ma non tutte le “ciambelle furto vengono con il buco”. Gli anziani più vispi e soprattutto fisicamente e mentalmente integri, scoprono gli altarini e menano pugni in testa a tutta randa, che le costringe a fuggire senza refurtiva.
In questo situazione è intenso il lavoro di monitoraggio che sta facendo la locale Caserma dei Carabinieri e il loro incessante via vai per le vie del paese e della periferia sta rallentando gli episodi, ma soprattutto mette insieme una banca dati fondamentale per sgominare la banda.
Questi ladri sono pronti a tutto, come si può evincere. Ad entrare nelle case anche scalando canali, a distruggere letteralmente mobili, divani e quant’altro nelle stanze disabitate, pur di trovare la refurtiva. E mentre sale l’aumento di precauzioni (aumentano a dismisura le domande alle ditte artigianali locali per incentivare e rafforzare le protezione delle porte con catenacci) c’è fortunatamente chi pensa positivo e crede nel lavoro delle Forze dell’Ordine. E che al più presto possa terminare tutto.