Di seguito la nota con cui il segretario circolo PRC Alto Orvietano comunica le le dimissione del vicesindaco di Montegabbione.
In data 30 dicembre Isabella Marchino Vice Sindaco di Rifondazione Comunista del Comune di Montegabbione, ha rassegnato le dimissioni da Assessore e conseguentemente da Vice Sindaco per motivi di merito e di metodo con riferimento al mancato confronto e condivisione delle scelte.
Scelta sofferta dopo un percorso come amministratrice del Comune di Montegabbione, durato 19 anni, che ha visto il riconoscimento della qualità e quantità del lavoro svolto non solo da parte dei cittadini del Comune, maturando per capacità e non per accordi politici, un posto nel Tavolo regionale della programmazione della rete scolastica, e un posto come membro della Commissione nazionale ANCI, vista l’attività in difesa delle scuole di montagna, tanto da diventarne punto di riferimento a livello regionale e nazionale.
L’unico a non riconoscerne i meriti pare sia il Sindaco che ha scelto di esercitare le deleghe del nostro Assessore senza confronto e consultazione, ma comunicando le scelte dopo che queste erano state già effettuate e per nulla condivise.
Tale scelta è maturata dopo un lungo periodo di riflessione e valutazione sull’efficacia delle politiche messe in campo dal Sindaco del Comune di Montegabbione e sul grado di partecipazione dei cittadini e delle forze politiche ai processi decisionali.
In un contesto difficile per gli Enti Locali prodotto dalla crisi internazionale e dalle difficoltà di governo e dalle scelte punitive per i Comuni messe in campo negli ultimi anni, abbiamo comunque tenuto fede all’obbligo di maggioranza e al mandato degli elettori impegnandoci fino all’ultimo per il rilancio economico e sociale del nostro territorio, ma le scelte operate dal Sindaco non ci convincono più nel merito e nel metodo.
Urbanistica, politiche del lavoro, tassazione, sociale, dismissione del patrimonio: si poteva fare di più e meglio, mentre si è scelto di non discutere e di non cercare contributi accentrando i processi decisionali.
Non siamo più disponibili ad appoggiare questo progetto: ci dica il PD cosa ne pensa, se condivide queste scelte, in quanto su questa prima considerazione poggia la saldezza del centrosinistra a Montegabbione.
Già prima delle dimissioni dell’Assessore avevamo chiesto un incontro al PD per parlare delle prossime elezioni, per discutere delle scelte in atto, incontro che dopo vari rimandi ci è stato concesso in data 8 gennaio e a fronte del quale c’è stato un ulteriore rimando sulle scelte da intraprendere.
Non siamo disponibili a continuare a rimandare scelte e decisioni in vista della prossima imminente campagna elettorale. Vogliamo capire quale è la volontà de PD di Montegabbione, ovvero se proseguire con politiche siffatte in assenza di confronto; non è nostra intenzione rompere l’alleanza di centrosinistra, bensì rilanciarla dal punto di vista politico e programmatico.
Per questo non abbiamo timore a rinunciare a postazioni e incarichi: vogliamo evitare incomprensioni fra amministrazione e cittadini, rilanciare il dialogo, saranno poi gli stessi cittadini a scegliere i propri rappresentanti.
Reputiamo in questo clima particolarmente grave che a fronte della richiesta della sala “Unità d’Italia” per svolgere il IX Congresso di Rifondazione Comunista, ci sia stato diniego, aggravato dal fatto che, a fronte di esplicita richiesta scritta sui motivi, il Sindaco ha ritenuto opportuno non dare alcuna comunicazione. Ricordiamo che i Partiti non sono associazioni a delinquere come la vulgata odierna porterebbe a supporre o almeno non tutti, e che la democrazia italiana si espleta attraverso i partiti, come scritto nella Costituzione della Repubblica.
Non possiamo tollerare che decisioni importanti sulla vendita del patrimonio mobiliare e immobiliare del Comune passino come inevitabili, senza attenta e ponderata analisi e discussione nelle sedi istituzionali e politiche al fine di arrivare ad una decisione il più collegiale possibile, anche alla luce delle politiche di austerità messe in campo a livello nazionale, che portano all’abbandono delle popolazioni che vivono nei territori più fragili, anche a fronte della disoccupazione generata dalla crisi. Il rilancio dei territori marginali per il nostro Partito non passa certo attraverso politiche di dismissione.
Sempre a titolo di esempio crediamo inoltre che un Piano Regolatore, benché valido nell’impianto, vada discusso fra le forze politiche, prima dell’adozione del Piano, come annunciato in Consiglio e poi non mantenuto.
La fase ci obbliga a pensare al futuro in termini di sviluppo, ma abbiamo più che mai necessità di rispondere alle difficoltà quotidiane dei cittadini: la manutenzione del quotidiano deve oggi essere preponderante nelle attenzioni degli Enti di prossimità con in testa traguardi ambiziosi, ma senza impegnare eccessivamente i bilanci in opere faraoniche che poco produrrebbero in termini di occupazione e sviluppo.
Pensiamo quindi che sia concluso il nostro percorso interno alla Giunta di questo Comune, ma non sia finita l’esperienza di centrosinistra a Montegabbione. Abbiamo bisogno di recuperare quanto di buono fatto finora e di sterzare rispetto alle scelte dell’ultimo periodo; sempre disponibili al confronto, pensiamo che si debba ripartire da premesse fondamentali, oggi disattese: più partecipazione e politiche che parlino in prima battuta ai soggetti che maggiormente subiscono gli effetti continuativi della crisi economica, nell’auspicio che ciò divenga agenda politica, estesa dal nostro Comune a tutto il Territorio dell’Alto Orvietano.
Il Segretario circolo PRC Alto Orvietano
Filippi Francesco