di Fausto Cerulli
La battaglia elettorale si infiamma, tutti gli equilibri saltano. La mia discesa in campo, come era prevedibile, ha trasformato una cortese contesa in una guerra all’ultimo quasi sangue. Approfittando del fatto che mi ero recato a Napoli per cercare di fare un terremoto sotto i botti, Brogiotti e la Calcagna che ti fanno? Ti fanno una lista civica, destinata a raccogliere i voti di tutti quelli che sono stati estromessi da Concina, o che si sono autoestromessi quando sembrava che la barca facesse acqua. Una lista civica, di questi tempi, è una questione seria: somiglia ad una macchina acchiappascontenti, per cui non si cercano consensi, ma scontenti. Nulla di più facile: trovatemi uno che sia contento, di come NON vanno le cose, e gli faccio un monumento al cittadino ignoto.Sono scontenti i ricchi, perché debbono fare finta di non esserlo. Sono scontenti i poveri, perché, ad essere povero, uno ci fa la figura di papa Francesco, che piace a troppi ed a me sembra quello che è: un gesuita non pentito, abile a travestirsi da pecorella per colpire come un leone. Lo so, divago: avrei dovuto scrivere il dottor divago, invece che qualche libro di poesie e il Capitale, erroneamente attribuito ad un certo Carletto Marx.
Torno alla serie delle faccende serie. L’asse Brugiotti- Calcagna ha scompaginato il quadro elettorale. Io, che ero vincitore sicuro, mi trovo a fronteggiare un Brugiotti, che ha nel suo programma quello di abolire la piscina comunale, dopo aver cercato di abolire quella del mio predecessore ed amico Toni Concina, mentre la Calcagna ha come programma quello di stare alle calcagna ( capito il triplo senso?) di Brogiotti. mi pare di vederli, sul bordo di qualche piscina illecita, mentre fanno il conto dei voti, che gli basta una mano. Ma il PD, che ha paura anche della propria ombra, non sapendo che pesci pigliare, ha deciso, guarda caso, di compiere un atto nuovo e rivoluzionario: prende e si spacca, si divide sulle primarie, biascica nomi e contronomi, urla per farsi sentire, cerca di imitare il nulla di Grillo, ma il nulla non si imita, il nulla è la totalità del niente. Un PD diviso mi fa tornare in mente il PSI di quando ero fanciullo, con le correnti che ti prendevi una polmonite, finché il destino non fece scendere in campo, appoggiato dalla massoneria e dai ladri d’alto bordo, Craxi buonanima. Ho molta nostalgia di quel PSI, che sapeva quello che non faceva, e sembrava l’Italia del miracolo, compreso padre pio.
Ora soltanto Barbabella e Parretti sono socialisti convinti, anche se poco convincenti. Ma non occorre essere convincenti, per vincere, basta essere convinti di essere convincenti. Ve lo dice uno che ha perso quasi tutte le battaglie, per via del dubbio cartesiano ( scusami, Tiberi, se mi addentro nei tuoi terreni filosofici), e che si apprestava a vincere la guerra elettorale se non fosse comparso l’asse Brogiotti- Calcagna. Mi accingo a controbattere, ho deciso di candidarmi alle primarie del PD, sono sicuro che la confusione gioca per me, che quanto a confusione credo di non avere pari. Vinco alle primarie, incasso consensi virtuali come fossi Renzi, e poi, come fa lui, comincio a blaterare andando in giro in bicicletta che fa tanto fico. Subito dopo mi alleo con Brugiotti e la Calcagna, strizzo l’occhiolino ad Olimpieri, vado a messa a mezzogiorno, così tutti mi vedono.Concina, da parte sua, mi appoggia sottobanco, sapendo che se vinco sarà assessore, mentre la Tardani, altro mio assessore, combatte di sorriso. Credo che sarò Sindaco, male che vada Podestà. Lo sanno anche a Porano, ma con uno sbaglio leggero. Qui sono convinti che mi presenterò come Sindaco a Porano, e sono tutti contenti, e fanno i fuochi artificiali a mezzogiorno, che solo a Porano. Agli orvietani prometto lagrime e sangue, come faceva Churchill con gli inglesi, e so che sarà una promessa in qualche modo rassicurante. Nulla rassicura quanto l’’abituale. Gli orvietani sono abituati a piangere, magari a piangersi addosso, e quanto al sangue, sono abituati da sempre ad essere svenati. Dai tempi dei Montecchi. Comunico ufficialmente di rinunciare al progetto di fare il Podestà: ho riletto la storia di Pietro Parenzo….