Riceviamo da Stefano Olimpieri, capogruppo PdL, e pubblichiamo.
Prima della discussione e della conseguente approvazione del bilancio i media erano pieni di articoli, di prese di posizione e di interviste che davano Concina se non spacciato, sicuramente sull’orlo del baratro. Il clima che si era artatamente costruito – anche attraverso vergognose intimidazioni nei confronti di coloro che avrebbero votato a favore del bilancio – aveva contribuito a creare una spasmodica aspettativa ed in diversi a sinistra già pregustavano la rivincita del 2009. Nulla di tutto questo: il bilancio è stato approvato da una maggioranza assolutamente compatta (chi sperava in qualche defezione è rimasto a bocca asciutta) ed alla fine della serata la sinistra, che allo stesso modo dei pifferi di montagna avrebbe voluto suonare, è andata a casa suonata. Ma la vera sconfitta politica della sinistra è quella che poggia le proprie basi sui dati e sulle evoluzioni positive dei trend rispetto ai fondamentali economici e finanziari che l’Amministrazione Concina è riuscita a mettere in campo in questi quattro anni. Una vera e propria azione riformatrice! Con l’approvazione del bilancio sono state definitivamente sconfitte tutte quelle cassandre che pregustavano la bocciatura del bilancio e tutti coloro che giocavano allo sfascio ed al “tanto peggio, tanto meglio”. In buona sostanza è stata sconfitta la sinistra, capeggiata da un PD che nelle settimane precedenti alla discussione è stato solo capace di fare terrorismo psicologico e di buttare in pasto alla pubblica opinione numeri falsi. Il passaggio politico dell’approvazione del bilancio deve considerarsi come un fatto di grande importanza per il futuro della città; ma questo passaggio ha dimostrato – se ancora ce ne fossa bisogno – che un conto sono le chiacchiere da bar, gli articoli sui giornali, i comunicati o le interviste, ed un conto sono gli atti che vengono ufficialmente deliberati nelle sedi istituzionali. Non sfugge a nessuno, infatti, come nella sede del Consiglio Comunale la sinistra sia uscita sonoramente sconfitta, non solo perché con la solita supponenza aveva sperato in qualche defezione della maggioranza (non c’è peggio di chi spera e poi, non avverandosi le aspettative, rimane con un palmo di naso), ma principalmente perché ha dimostrato di non conoscere quasi nulla delle poste su cui si fonda il bilancio, palesando una totale inconsistenza politica nel trovare soluzioni concrete per mettere in sicurezza i conti del Comune. Da questo passaggio politico di grande importanza è emersa con estrema chiarezza l’azione riformatrice messa in campo in questi anni dal Sindaco e da tutta la sua maggioranza. E’ stato evitato il fallimento del Comune attraverso scelte che, di fatto, hanno “rivoluzionato” le modalità di governo della cosa pubblica. Ed è grazie a questa azione riformatrice che nel prossimo futuro la città potrà camminare con le proprie gambe ed a testa alta.